AUSTRALIA IN FIAMME, SPECIE A RISCHIO

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Il continente australiano arde da 4 mesi, devastando i boschi e uccidendo milioni di animali.

di Barbara e Cristina Civinini

Secondo le ultime stime del WWF sarebbero morti oltre un miliardo di animali negli incendi che hanno bruciato più di 8 milioni di ettari. Sulla costa centro-settentrionale, dove si trova il cosiddetto “Triangolo dei Koala”, incastonato tra le città di Noosa nel Queensland e di Gunnedah e Sydney nel Nuovo Galles del Sud, sarebbero morti più di 8 mila esemplari di questi marsupiali simbolo del Paese.

Una situazione davvero grave se consideriamo che lo stato di salute della specie era già compromesso. Infatti, come sottolinea la petizione lanciata da Change.org, secondo il Consiglio scientifico del Commonwealth, la popolazione dei koala negli stati del Nuovo Galles e Queensland è precipitata del 42% tra il 1990 e il 2010. Di questo passo, prosegue, secondo alcuni esperti, non ci saranno più koala nel 2050. Australia. E mentre i vombati – famosi per essere l’unica specie capace di produrre escrementi a cubetti – sembra abbiano aperto e loro profonde tane agli altri animali vittime del grande rogo, le autorità australiane avrebbero deciso di abbattere circa 10mila dromedari selvatici colpevoli di bere troppa acqua.

In questo lontano paese li avevano portati gli inglesi nell’ottocento e si sono adattai così bene ai climi deserti che hanno finito per rappresentare un problema. Una decisione vergognosa, insensata e assolutamente inconcludente – ha commentato Carla Rocchi, Presidente dell’ENPA Nazionale – che aggiunge morte e devastazione alla tragedia che ha già colpito oltre un miliardo di animali e che denota una gestione assolutamente inadeguata e paradossale del problema degli incendi. Secondo il rapporto “Brown to green” di Climate Transparency – riporta ENPA – l’Australia è risultata ultima nella lotta al riscaldamento globale. Ma non solo. Il primo ministro australiano Morrison ha deciso di cancellare la cosiddetta Garanzia Energetica Nazionale (NEG), cioè un programma energetico che già era stato criticato da molti come ampiamente insufficiente per raggiungere gli obiettivi degli accordi di Parigi. Australia

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La Protezione Animali italiana, fra l’altro, aveva già preso posizione circa la decisione governativa di sterminare 2 milioni di gatti selvatici entro quest’anno, colpevoli solo di essere stati abbandonati e poi di essersi riprodotti, senza alcun controllo. Anche loro furono portati sul continente intorno al 1788 dalla Prima Flotta, le 11 navi salpate dall’Inghilterra per fondare una colonia penale. Nel 2015, il primo anno di caccia, – come riporta Il Post– sarebbero stati uccisi almeno 200mila gatti. Nel Queensland, addirittura – sostiene sempre la testata– c’è una taglia di 10 dollari australiani (6,30 euro) per ogni gatto catturato. Per ucciderli si userebbe di tutto, dalle trappole, alle balestre, alle salsicce avvelenate, sembra che vengano anche lanciati dagli aeroplani. Fra le raccolte fondi solidali, promosse dalle associazioni animaliste, vi segnaliamo quella delle LAV: #nonlasciamosolonessuno

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