2023: non resta che andare a piedi
Da ieri è stato azzerato lo sconto sui carburanti che dunque saliranno di prezzo. A cascasta c’è da aspettarsi un aumento dei beni di consumo, a partire dai primari, e dei servizi. Alla faccia di chi diceva “bisogna abolire tutte le accise” durante i mesi di propaganda elettorale oppure nelle vesti di opposizione. Proprio il Governo Meloni azzera lo sconto fiscale sui carburanti per un 2023 alle stelle. Oppure a piedi. I primi aumenti potrebbero interessare i prezzi di benzina, gasolio e gpl, venuto meno lo sconto sulle accise garantito per venire incontro alle famiglie durante il Governo Draghi e non rinnovato per il 2023.
Già dal primo dicembre era stato dimezzato lo sconto ( con un provvedimento a fine Novembre) le accise sulla benzina erano salite da 47,84 a 57,84 centesimi al litro, quelle sul gasolio da 36,74 a 46,74 euro al litro, quelle sul Gpl da 18,26 a 26,67 centesimi al litro. Secondo il Codacons, tutto questo ha determinato un aumento di spesa pari a +6,1 euro a pieno, +146 euro annui ad automobilista in caso di due pieni al mese, +220 euro in caso di 3 pieni al mese. Ora, sempre secondo l’associazione dei consumatori, considerato che non è giunta un’ulteriore proroga, lo sconto da 18,3 centesimi con il 1° gennaio del 2023 cade del tutto: la maggiore spesa è di 9,15 euro a pieno. Su base annua +219,6 euro. (Sole24Ore).
Non solo, è scattato l’aumento del 2% per i pedaggi di Autostrade per l’Italia. A luglio previsto un altro aumento dell’1,34%.