Attiva la Terapia Trasfusionale presso la Casa della Salute di Cerveteri e Ladispoli

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È operativa la terapia trasfusionale presso la Casa della Salute di Ladispoli-Cerveteri. “Abbiamo accolto la richiesta del Signor Andrea Mariani – dice il Direttore Generale Giuseppe Quintavalle – per far partire il servizio di terapia trasfusionale nel territorio con il primo paziente trasfuso la mattina del 4 luglio 2019 nella Casa della Salute. Ma la terapia trasfusionale potrà essere effettuata anche presso L’Hospice A. Chenis di Civitavecchia.
Mi auguro che questo nuovo servizio rappresenti un segnale per la riaffermazione della casa della Salute di Cerveteri/Ladispoli nella sua completezza.

I responsabili della Casa della Salute sono riusciti a portare a termine l’organizzazione del servizio piuttosto speditamente realizzandolo in base agli standard previsti dalla normativa vigente». Entrando nel dettaglio : per il paziente cronico, trasfusione dipendente, il nuovo servizio istituito nel territorio rappresenta una terapia fondamentale che, effettuata in prossimità del domicilio del paziente, riduce o elimina del tutto i disagi legati al viaggio e alle attese presso i PS o i centri ospedalieri. Rappresenta pertanto una ulteriore vicinanza dei servizi sanitari ai cittadini bisognosi di cure e alle loro famiglie.
Quali sono i rischi di una trasfusione di sangue?
La maggior parte delle trasfusioni viene eseguita senza problemi, tuttavia come in tutte le procedure mediche, una trasfusione di sangue può comportare dei rischi, per cui tale pratica richiede la massima attenzione e una buona preparazione del personale sanitario, requisiti soddisfatti ampiamente dagli operatori della Casa della Salute di Ladispoli ci conferma il sig. Andrea Mariani.

Soddisfatto il Direttore Generale Dott.Quintavalle: « Colgo questo intervento come un segnale che dovrà avere riverberi positivi per il futuro del nostro Distretto, che deve essere salvaguardato e potenziato. In questo senso – ha proseguito il Direttore – stiamo lavorando in un’ottica di collaborazione che muove dalla convinzione che saremo vincenti soltanto se accetteremo la complementarità dei nostri ospedali.
Un intervento che assegna ancor maggiore responsabilità alle nostre strutture, in particolare alla Casa della Salute di Ladispoli-Cerveteri.