ATTENTI A QUEL BURGER! NON E’ ANIMALE

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alimenti vegetali

In Francia è bagarre sulla nomenclatura sui prodotti vegetariani. Bloccato il decreto che sarebbe dovuto entrare in vigore il prossimo primo ottobre che vietava l’uso dei nomi dei prodotti a base di carne per quelli solo vegetali, come “hamburger”, “nuggets” o “salsicce”.

La Francia avrebbe dovuto essere il primo paese in Europa a vietare l’uso dei nomi dei prodotti di macelleria per quelli vegetali. Infatti, l’articolo 5 della legge francese sulla trasparenza dell’informazione del 2020, che ha integrato il Codice del Consumo, stabiliva che oltre una certa percentuale di prodotto non animale la denominazione propria non può essere utilizzata.

alimenti. vegetali
Stop ai veggie burger-LAV

Il Consiglio di Stato però ha accolto il ricorso presentato dall’industria veg francese, bloccando l’entrata in vigore del provvedimento legislativo. Del resto solo due anni fa era intervenuto lo stesso Parlamento europeo bocciando le richieste in questo senso. Anche Observatoire national de l’alimentation végétale (ONAV), che informa sulla salubrità dei prodotti a base vegetale, ha spezzato una lancia in favore dell’industria non animale. L’ONAV, spiega che già alla fine del 19° secolo, gli esperimenti di Carl Von Voit dimostrarono come le proteine ​​vegetali potevano facilmente coprire il fabbisogno proteico e persino superarlo. Fra l’altro l’ultima indagine di due anni fa mostra che da parte dei consumatori è cambiato il gradimento rispetto a quelle animali,: il 59% le considera migliori per la salute e il 53% per l’ambiente. Gli altri stati dell’Unione Europea e la Turchia, però, non sarebbero sottoposti a questo veto.

Una carrellata di alimenti vegetali – ONAV

Tuttavia le industrie francesi della carne hanno deciso di dare battaglia a Bruxelles. Negli ultimi mesi persino alcuni paesi del continente Africano hanno imposto limitazioni alla nomenclatura dei prodotti alternativi inclusi quelli simili ai derivati del latte, come i formaggi. Intanto l’Unione Vegetariana Europea, che rappresenta circa 40 società e associazioni, ha invocato una regolamentazione uniforme per l’intera Unione. La produzione zootecnica – sottolinea sul suo sito – sebbene contribuisca in modo significativo alle emissioni di CO2 e quindi ai cambiamenti climatici, è ancora in crescita, mentre invece sarebbe necessaria una drastica riduzione della produzione e dei consumi. Abbiamo bisogno cioè di uno spostamento verso diete più verdi, soprattutto nelle regioni in cui i cibi animali sono sovraconsumati. La produzione sostenibile di alimenti vegetali – prosegue – deve essere promossa a vari livelli: dalle misure di marketing, alle politiche fiscali, ai sussidi, alla ricerca e allo sviluppo.

In Italia già da diversi anni la Lega Anti Vivisezione (LAV) chiede di spostare i finanziamenti pubblici dagli allevamenti verso la produzione di cibi vegetali, e incoraggiare la diffusione delle proteine vegetali portando l’IVA al 4% anche dei “latti” non animali. Facilitare al massimo la diffusione degli alimenti vegetali è ormai un imperativo, afferma LAV. L’Unione Europea con la strategia Farm to Fork si pone, infatti, l’obiettivo di creare sistemi alimentari più sostenibili e più salutari e riconosce che un’alimentazione sana e a base di cibi vegetali riduce il rischio di malattie letali e l’impatto del nostro sistema alimentare sull’ambiente.

Rubrica a cura di Barbara e Cristina Civinini

Colonia felina del castello di Santa Severa https://gliaristogatti.wordpress.com