TROPPE PRESENZE SELVAGGE ALL’INTERNO DEL SITO DI LADISPOLI E CERVETERI: METTONO IN PERICOLO LE UOVA DEGLI UCCELLI. L’APPELLO LANCIATO DAGLI AMBIENTALISTI
Per fratini, corrieri e altri simpatici volatili della Palude di Torre Flavia c’è un pericolo in più: l’uomo. Sempre più appassionati si lasciano ingolosire dal ritrovarsi a distanza ravvicinata con questi esemplari del sito di Ladispoli e Cerveteri ma spesso e volentieri calpestano le dune mediterranee rischiando di schiacciare le uova degli uccelli protetti. Spezzano i canneti dell’oasi per piazzare pedane e costruzioni di legno alla ricerca della foto perfetta. Curiosi e birdwatcher insomma continuano a creare danni al luogo naturale dove si riproducono decine e decine di specie di volatili, alcuni dei quali in via d’estinzione come i fratini e i corrieri.
Le impronte di scarponi lasciate da visitatori indesiderati sono evidenti, persino a ridosso dell’acqua dolce (foto Giancarlo Santori). I resti delle postazioni sono state rimosse. Chi gestisce l’area protetta di Ladispoli e Cerveteri per conto di Città Metropolitana ora lancia un appello. «Purtroppo è vero – spiega Corrado Battisti – molti curiosi muniti di macchina fotografica hanno provato ad avvicinarsi a mignattai, cavalieri d’Italia, martin pescatori, usignoli, alzavole e marzaiole, diciamo le specie più presenti in questo periodo dell’anno. Le introduzioni di persone nel canneto però creano un disturbo considerevole perché rischiano di distruggere i nidi degli uccelli che stanno addirittura allevando la prole».
Troppi raid segnalati nelle ultime settimane. Città metropolitana di Roma è corsa ai ripari impegnando una somma considerevole per inserire alcuni capanni utilizzabili dai fotografi naturalisti per impedire il calpestio selvaggio della zona. «Forse è l’unico modo per limitare situazioni spiacevoli – prosegue Corrado Battisti – e mantenere al meglio questo ecosistema unico. Ricordiamo che il sentiero che porta alla spiaggia è sempre aperto, non ci sono biglietti da pagare e non affitteremo i capanni ai fotografi. Però è vitale il rispetto delle regole onde evitare sanzioni severe». E pensare che prima di Pasqua i comuni di Ladispoli e Cerveteri avevano firmato un’ordinanza rivolta ai padroni per vietare l’ingresso dei loro cani nella Palude proprio per salvaguardare le uova.
Per gli animali però c’è un’altra minaccia che non può essere respinta da nessun provvedimento comunale: l’erosione. Le mareggiate soprattutto quest’anno hanno inferto un colpo durissimo alla costa. Danni irreversibili se solo le onde venissero a contatto con l’acqua dolciastra al cui interno vivono pesci, rettili, anfibi costringendo l’avifauna migratoria a cercare un altro habitat.