Asl Roma 4: festa del saluto

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Dopo anni dettati da piano di rientro e blocco del turn over, la Asl Roma 4 torna ad assumere personale. Nei soli primi sei mesi di quest’anno sono state 200 le unità reclutate, tra medici, infermieri e amministrativi, e la dotazione di personale, 1500 nel 2018, è passata a 1727.
 “L’uscita dal piano di rientro – ha spiegato il direttore amministrativo Roberto Di Cicco – ha permesso alla nostra azienda di indire numerosi avvisi e concorsi che ci hanno permesso di realizzare 200 assunzioni, sia a tempo determinato che indeterminato, in un arco temporale di appena cinque mesi. Rispetto al 2018 siamo passati dai 1500 dipendenti ai 1727 di oggi e questo al netto dei numerosi pensionamenti”.
È stato soprattutto il comparto sanitario ad essere potenziato con l’inserimento di 85 nuove professionalità che, come ha spiegato il direttore sanitario Carmela Matera, sono state impiegate nei servizi territoriali e ospedalieri. “Un potenziamento importante – ha aggiunto – che ci sta permettendo di soddisfare i bisogni di personale della rete ospedaliera e di riorganizzare tutte quelle attività territoriali più prossime ai cittadini.”
Per salutare le nuove leve e congedare quanti in questi anni si hanno prestato servizio presso l’azienda sanitaria, la Asl Roma 4 ha voluto organizzare, nel pomeriggio di martedì 5 nel giardino di piazza Verdi, un momento di condivisone al quale hanno partecipato neoassunti e il personale in uscita, per un simbolico passaggio di testimone.  “ La nostra – ha commentato il direttore generale Cristina Matranga – è un’azienda molto vasta e composta da oltre 1700  diverse professionalità, che concorrono tutte allo stesso obiettivo, ossia garantire servizi sanitari di qualità alla collettività. La cerimonia è stata l’occasione salutare quanti hanno lavorato alla realizzazione dell’Azienda e mandare un messaggio ai nuovi assunti che iniziano il proprio percorso. Lo sforzo per potenziare i servizi e reclutare nuovi professionisti, non si è esaurito in questi mesi ma continuerà nell’ottica di riorganizzare la sanità del territorio e avvicinarla ancor di più alle necessità della comunità”.