Se le province sono state eliminate, a cosa serve la “Città metropolitana di Roma Capitale”?
Per avere spiegazioni i ragazzi della “Melone” e della “Ladispoli 1” hanno incontrato il consigliere di Ladispoli che siede anche nel consiglio metropolitano, Federico Ascani, che è stato molto bravo con esempi chiari a rendere il significato di questo nuovo ente.
“Qualcuno potrebbe pensare che il territorio della città metropolitana (con i suoi 121 comuni) sia troppo vasto per immaginarlo come un’unica grande città – dice Ascani – ma se si va a guardare per esempio ai tempi di percorrenza che occorre per raggiungere il centro di Roma partendo da Civitavecchia, ci si rende conto che i Comuni esterni sono più “vicini” al centro città che non alcune periferie del Comune di Roma.
L’istituzione delle città metropolitane ha avuto grandi difficoltà ad attuarsi e solo con il Governo Renzi, nel 2014, fu emanata la Legge Delrio (dal nome del ministro proponente) che istituiva finalmente 10 città metropolitane (Roma Capitale, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria), identificando la loro delimitazione territoriale con quella della relativa provincia contestualmente soppressa. Ladispoli faceva parte della provincia di Roma, per cui ora fa parte della “città metropolitana di Roma capitale” che comprende 121 Comuni, oltre a Roma stessa. A queste si aggiungono le quattro città metropolitane delle regioni a statuto speciale: Cagliari, Catania, Messina e Palermo.
Le città metropolitane sono dette “enti di secondo livello” perché governati da organi eletti tra i sindaci ed i consiglieri dei comuni ricompresi nella città metropolitana stessa. Il sindaco metropolitano, di diritto, è il sindaco del comune capoluogo (nel caso di Ladispoli è la Sindaca Raggi), tuttavia gli statuti delle città metropolitane di Roma capitale, Milano e Napoli prevedono l’elezione diretta a suffragio universale del sindaco e dei consiglieri, nel caso in cui il parlamento vari una apposita legge elettorale che disciplini il voto, ma per il momento il consiglio metropolitano è eletto a suffragio ristretto dai sindaci e dai consiglieri comunali dei comuni della città metropolitana. Federico Ascani è membro del consiglio perché è stato eletto dagli amministratori (sindaco e consiglieri dei 121 comuni) e lo sarà finché sarà in carica come consigliere nel Comune di Ladispoli. Al momento in cui dovesse perdere questa carica, Ladispoli perderà il suo consigliere nella città metropolitana.
Poi si è passati a parlare delle competenze della Città metropolitana. Tra le tante certamente quella più interessante per i ragazzi è risultata quella sulla scuola superiore. Per fare un esempio, se alla “Melone” o alla “Ladispoli 1” si rompe un termosifone, il preside chiede l’intervento del Sindaco Paliotta il quale invia i tecnici del Comune di Ladispoli, se invece si rompe un termosifone del liceo, la preside deve chiedere l’intervento della Sindaca Raggi, la quale manderà i tecnici preposti. Questo è il motivo per cui, nel periodo di freddo intenso di questo inverno, le accensioni dei riscaldamenti erano differenti tra le scuole del primo ciclo e quelle superiori (mentre gli Istituti Comprensivi furono immediatamente riscaldati, negli istituti superiori ci sono stati un po’ di problemi).
Ma perché sostituire le province con le città metropolitane? Semplicemente per un risparmio sui costi della politica legati agli organi provinciali: ora non ci sono più cariche di tipo provinciale che sono invece ricoperte da persone che già ricoprono cariche comunali e quindi nessuno prende stipendi perché eletto in provincia.
Le Città Metropolitane non sono una novità in Europa: esempi ne sono Stoccarda, Barcellona o Parigi e, come negli altri Paesi europei, la città metropolitana permette di governare comunità locali che si sono sviluppate oltre i confini amministrativi tradizionali e che hanno problemi comuni. Per l’ambiente, il governo del territorio, la mobilità, la sanità, lo sviluppo economico e sociale, i confini amministrativi dei comuni sono insufficienti e la provincia era una istituzione debole per produrre politiche efficaci e condivise. Insomma, l’unione fa la forza ed il parere dei cittadini del territorio permette di migliorare. Ad esempio è innegabile che Roma sia l’attrazione turistica più desiderata al mondo, tuttavia il turista, che si trova ad arrivare nella capitale per riposarsi e godere delle sue bellezze, difficilmente pensa di ritornarci a causa dei disservizi che riscontra ed è possibile migliorare anche questo aspetto con una migliore organizzazione dell’ente.
Alla domanda su cosa il consigliere Ascani faccia o desideri si faccia per migliorare la città metropolitana, la risposta è stata precisa: innanzitutto procedere con la Legge che deve permettere di far scegliere a tutti i cittadini della città metropolitana chi sia il proprio Sindaco (che ora è scelto solo dai romani). Infatti il sindaco della città metropolitana è automaticamente il sindaco di Roma. Far votare tutti e possibilmente il prima possibile!