Le associazioni animaliste scrivono al Governo chiedendo un intervento urgente.
di Barbara e Cristina Civinini
L’emergenza sanitaria e il prolungato lockdown hanno messo a dura prova l’intero sistema socio sanitario incluso i gattili e i canili che sono rimasti isolati a causa delle misure di prevenzione e tutela emanate dal Governo. La pandemia, infatti, ha fortemente ridotto a pochi casi eccezionali le adozioni, se non bloccato del tutto, aggravando una situazione già in equilibrio precario.
Proprio per questo le associazioni Animalisti Italiani, ENPA, LAV, LEIDAA, LNDC e OIPA hanno scritto al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, al Ministro della Salute Roberto Speranza e al Direttore Generale della Sanità Animale, Silvio Borrello chiedendo un intervento istituzionale urgente affinché le adozioni di cani e gatti possano pienamente riprendere. A distanza di un mese e mezzo dai primi provvedimenti – si legge nella lettera – il carico di animali in strutture pubbliche e private è andato oltre ogni già pesante bilancio che si registra in periodi di normale attività: oltre centomila cani l’anno nei soli canili censiti e decine di migliaia di gatti. Proprio per questo le associazioni animaliste chiedono al Governo che siano fatte riprendere, con le necessarie regole di sicurezza sanitaria umana, le adozioni di cani e gatti e i relativi necessari spostamenti per i controlli preaffido e il trasferimento in famiglia dei quattro zampe, come già fatto in Francia, dallo scorso 16 aprile.
Questo non solo per garantire il benessere degli animali e il corretto funzionamento delle strutture di accoglienza che costituiscono un importante argine al randagismo, ma anche per garantire quel conforto morale irrinunciabile che solo loro sanno offrire con il loro amore incondizionato, soprattutto agli anziani e alle persone sole. È anche per loro che chiediamo la piena ripresa delle adozioni – concludono i firmatari –affinché a molti sia data la possibilità di inaugurare la nuova fase che ci attende, responsabilmente, e con un’azione doppiamente buona, per un randagio e per se stessi, o la propria famiglia. Anche su Change.org è stata lanciata una petizione per includere tra le eccezioni consentite lo spostamento ai fini dell’adozione o del ricongiungimento dell’animale con la propria famiglia.