Appello ai Sindaci di Cerveteri e Ladispoli: “Potenziate Regolamenti e Piani per le Antenne per fermare subito il 5G!”

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COMUNI ITALIANI SOTTO ATTACCO: IN ATTO UN’OFFENSIVA PER DEPOTENZIARE IL RUOLO DEI SINDACI IN TEMA DI SICUREZZA E SALUTE

Mentre è in atto un’offensiva per depotenziare il ruolo dei sindaci sul tema della sicurezza, con l’affidamento ai prefetti di maggiori poteri, i primi cittadini a breve verranno scavalcati anche su un altro fronte, quello della titolarità a gestire sotto il profilo urbanistico la localizzazione degli impianti di telefonia mobile.

L’art. 8, 6° comma della Legge Quadro sulla protezione dai campi elettromagnetici, n° 36 del 2001, affida ai comuni la facoltà di adottare un Regolamentoper assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti radioelettrici, di radiodiffusione e di telefonia mobile nonché al fine di minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici”.

Si tratta di uno strumento che, accompagnato dal Piano settoriale urbanistico, offre ai sindaci la possibilità di governare il fenomeno di “antenna selvaggia”, evitando, attraverso una oculata pianificazione, il far west elettromagnetico che, spesso, espone la popolazione ai rischi dell’elettrosmog e concorre ad abbrutire lo skyline delle città.

Recentemente l’Antitrust ha effettuato una duplice segnalazione, lamentando:

  1. (AS 1551) ritardi ed ostacoli allo sviluppo delle reti di comunicazione elettronica e del 5G da parte di Arpa, Regioni e Comuni, che determinerebbero gravi ripercussioni per il Paese;
  2. (AS 1576) intralci e rallentamenti causati dal comportamento ostativo del Comune di Roma in merito ad alcune richieste inevase di installazione di antenne.

Appare evidente che entrambe le segnalazioni mirano a depotenziare lo strumento del Regolamento di cui all’art. 8 e, se dovesse cedere questo argine allo strapotere degli operatori, i sindaci di tutti i comuni italiani si troverebbero improvvisamente disarmati e costretti a subire l’assalto di migliaia e migliaia di impianti; ciò peraltro coincide con la delicata fase di avvio della diffusione della inesplorata ed invasiva tecnologia 5G, che inevitabilmente gli enti locali si troveranno impreparati ad affrontareper offrire adeguate risposte in termini di sicurezza alle popolazioni.

Se a questo scenario agghiacciante aggiungiamo la recente iniziativa del Consiglio di Stato, che ha sospeso il ricorso in appello, proposto dai gestori sul Regolamento del Comune di Roma, rinviando con Ordinanza 2033 del 27 marzo scorso gli atti alla Corte di Giustizia europea, per sapere se i vincoli opposti dagli enti locali con i regolamenti violano la Direttiva sul Servizio Universale di Comunicazione, si può concludere che queste vicende rappresentano un attacco frontale a danno dei regolamenti, con il chiaro obiettivo di affievolire competenze e funzioni dei comuni.

A questo riguardo i Comitati Stop 5G Cerveteri-Ladispoli e il Coordinamento dei Comitati Romani contro l’elettrosmog lanciano un accorato appello a tutti i sindaci dell’area di Roma Città Metropolitana e in particolare ai Sindaci di Cerveteri e Ladispoli affinché:

  1. intervengano in ogni sede per sventare il tentativo di indebolire le competenze dei sindaci ed evitare di consegnare le città dell’area Roma Metropolitana nelle mani delle multinazionali delle telecomunicazioni;
  2. agiscano, viceversa, con determinazione per rafforzare il potere di pianificazione territoriale affidato agli enti locali, già sancito dalle normative nazionali e ribadito in numerose sentenze della Giustizia Amministrativa.

Inoltre, si rende noto che nei giorni scorsi la sezione oncologica del The Lancet ha riportato la lista delle priorità stilata dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (la IARC è il massimo organismo mondiale di ricerca sul cancro e riferimento per l’Organizzazione Mondiale della Sanità) in cui è indicata la precedenza nella valutazione sull’aggiornamento degli effetti biologici dell’elettrosmog. The Lancet, rivista scientifica inglese di ambito medico considerata tra le prime cinque al mondo, specifica infatti come nelle “Raccomandazioni del gruppo consultivo sulle priorità per la Monografia IARC” per il periodo 2020-2024, tra gli agenti con precedenza di valutazione per una rivalutazione della classificazione sulla cancerogenesi ci sono le ‘radiazioni non ionizzanti-radiofrequenze’, cioè l’elettrosmog (prodotto anche dal 5G, ma pure da Wi-Fi, 2G, 3G e 4G) attualmente in Classe 2B (possibili agenti cancerogeni dal 2011) che, dai più aggiornati studi nelle evidenze scientifiche emerse dai test dell’americano National Toxicology Program e dell’Istituto Ramazzini finirebbe a breve in Classe 2A  (probabili agenti cancerogeni) se non addirittura in Classe 1 (cancerogeni certi).

Pertanto, in ossequio all’art. 32 della Costituzione ed al principio di precauzione sancito dal diritto comunitario, dell’ex art. 38 della Legge 8 Giugno 1990, n. 142 sull’Ordinamento delle autonomie locali, che investe il primo cittadino di ‘Attribuzioni del sindaco nei servizi di competenza statale’:Il sindaco, quale ufficiale del Governo, adotta, con atto motivato e nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico, provvedimenti contingibili e urgenti in materia di sanità ed igiene, edilizia e polizia locale al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità dei cittadini” nonché dall’art. 3‐ter del D. L.vo n. 152/2006, forte di una sottoscrizione popolare di oltre 11.000 firme girata al Governo l’alleanza italiana Stop 5G a cui aderiscono i Comitati Stop 5G Cerveteri-Ladispoli e il Coordinamento dei Comitati Romani invitatutti i sindaci dell’area di Roma Città Metropolitana e in particolarei Sindaci Alessio Pascucci (Cerveteri) e Alessandro Grando(Ladispoli) ad adottare con urgenza una delibera di Giunta comunale per fermare l’avanzata del pericoloso 5G e di adottare altresì ordinanze contingibili e urgenti:

 

  • Al fine di adottare tutte le migliori tecnologie disponibili e sicure, come quelle via cavo, nonché ad assumere ogni misura e cautela volta a ridurre significativamente i pericoli anche solo potenziali per la salute pubblica;
  • Al fine di attuare, tempestivamente e concretamente, ogni misura cautelare indispensabile a tutelare la salute (diritto costituzionalmente garantito) recependo gli esiti dei più recenti studi scientifici in materia;
  • Al fine di ridurre i limiti di esposizione alla radiofrequenza per i cittadini e, ove possibile, eliminare l’inquinamento elettromagnetico e le emissioni prodotte ed i rischi per la salute della popolazione;
  • Al fine di sospendere qualsiasi forma di sperimentazione della tecnologica del 5G nel territorio comunale amministrato, in attesa della produzione di sufficienti evidenze scientifiche idonee a sancirne l’eventuale (ovviamente auspicata) innocuità e di astenersi per il futuro dall’autorizzare, asseverare e dare esecuzione a progetti relativi a nuove attività tecnologiche che possano condurre ad un aggravamento delle lamentate condizioni di insalubrità ambientale.
  • collaborando fattivamente con la cittadinanza intera, in particolar modo con i cittadini malati oncologici, affetti da malattie croniche invalidanti, conle persone colpite dalla Sindrome dell’Elettrosensibilità (EHS) e della Sensibilità Chimica Multipla (MCS), affinché venga scongiurata l’irradiazione ubiquitaria, permanente e massiccia di pericolose e inesplorate radiofrequenze dall’elevato campo elettrico, rischiose anche per donne incinte, malati, neonati, bambini, anziani, portatori di protesi e pacemaker.

 

Comitati Stop 5G Cerveteri-Ladispoli (Roma Città Metropolitana)

Coordinamento dei Comitati Romani contro l’Elettrosmog