ANZIANI, CENTRO DI VIA LUNI: «IL NOSTRO SOGNO È CHE POSSA RIAPRIRE PER STARE INSIEME»

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«IL NOSTRO SOGNO È CHE POSSA RIAPRIRE PER STARE INSIEME»
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COME IMPONE UNA LEGGE PERÒ È NECESSARIA LA COSTITUZIONE DI UN’ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE.

«Noi vorremmo solo poter stare insieme per condividere qualche momento spensierato». Fuori in strada, davanti al cancello chiuso, i residenti di Cerenova chiedono soltanto un luogo dove poter trascorrere le loro giornate in santa pace.

Ci sono tante storie da raccontare in questa frazione etrusca. Mario, Enzo, Vittorio, Lucilla e tanti altri amici sono amareggiati perché pensavano che potesse riaprire per loro il centro polivalente di via Luni, di proprietà comunale, edificio all’avanguardia anche perché dotato di produzione elettrica con i pannelli fotovoltaici. «Siamo costretti a raggiungere i centri anziani di altre città, come Ladispoli – sostengono sconsolati con le braccia aperte – o andare al bar e metterci dentro seduti ai tavolini e spendere i soldi per consumare. Non ci sembra giusto».

È necessario fare un passo indietro in questa vicenda. Nel 2018 la sede di via Luni chiude perché è priva del certificato di inagibilità. È un fulmine a ciel sereno per le persone che lo frequentano perché per 9 anni comunque l’edificio è stato aperto ospitando il centro anziani, i corsi della protezione civile e tante altre realtà grazie proprio all’autorizzazione del Comune. Ma non è tanto questo il punto. Per una legge regionale è necessaria la costituzione dell’Asp, o meglio l’associazione di promozione sociale, strumento vitale per programmare le varie attività e tenere magari un bilancio. «Ne siamo a conoscenza – aggiungono – ma nessuno finora si è fatto avanti per aiutarci. Siamo tanti anche di Roma qui. Questa lunga burocrazia non fa per noi ormai. E poi Cerenova è una località importante, dove potremmo andare se non nella sede di via Luni?».

C’è poi lo spazio esterno da considerare tra cui un campo di bocce completamente abbandonato. Qui gli anziani potrebbero dar vita a dei tornei anche perché la stagione primaverile è vicina e con le belle giornate sarebbe un modo per divertirsi un po’. Attualmente nel campo di basket invece ci entrano tanti giovani per giocare, mentre di notte imperversano i vandali danneggiando spesso e volentieri gli arredi e demolendo le recinzioni. Gli appelli degli abitanti ormai non si contano nemmeno più. Poi Mario, Vittorio e gli altri decidono di mettersi in posa davanti al cancello chiuso. «Aiutateci almeno voi ad amplificare il nostro messaggio. Vogliamo le giuste attenzioni e un posto dove poter stare insieme. Chiediamo troppo?».

La promessa. Il sindaco etrusco si fa carico di questa situazione. «Posso comprendere benissimo il disagio che stanno vivendo questi nostri concittadini – dice Elena Gubetti – ma per prima cosa è necessaria la costituzione dell’asp come del resto fatto per il centro anziani di Valcanneto e di Cerveteri. Non si può sfuggire da qui, è una normativa che deve essere rispettata. Per quanto riguarda l’agibilità della struttura, una volta avviato questo iter, non sarà difficile ottenere il documento relativo ad una norma antincendio».