Gli animalisti scrivono al Governo e all’Unione presentando sei proposte per agire subito sulle cause della pandemia ed evitarne di future. Le nuove strategie europee per la produzione agroalimentare e la biodiversità saranno capaci di migliorare la vita degli animali?
L’unione Europea lo scorso dicembre approvava l’obiettivo di conseguire la neutralità climatica entro il 2050 e proprio in questi giorni ha adottato due nuove strategie per la produzione agroalimentare e per la biodiversità. Ma saranno capaci di migliorare la vita degli animali? Sicuramente si può fare di più. Proprio per questo la lega Antivivisezione (LAV) ed Eurogroup For Animals, insieme alle associazioni Animal Equality, Essere Animali e Lega Nazionale del Cane (LNDC) hanno scritto al Governo e alla Commissione europea chiedendo di integrare le raccomandazioni animaliste del loro manifesto “Non torniamo come prima” nel Green Deal europeo.
Illustrato ufficialmente dalla presidente Ursula von der Leyen, il patto verde intende dare al vecchio continente un nuovo impulso all’economia, migliorando la salute e la qualità della vita delle persone e tutelando la natura, senza escludere nessuno. E’ una crescita che restituisce più di quanto prende, ha detto la presidente. Mostra, ha proseguito, come trasformare il nostro modo di vivere e lavorare, di produrre e consumare, per rendere più sano il nostro stile di vita e più innovative le nostre imprese. Il patto riguarda tutti i settori dell’economia ma il mondo animalista guarda con particolare attenzione all’economia circolare, a quella strategia “dal produttore al consumatore” per una politica agroalimentare veramente sostenibile. Perché, dicono, dopo il Covid-19, “niente deve tornare come prima”.
E proprio per questo hanno lanciato 6 proposte per agire subito sulle cause della pandemia ed evitarne di future. La strategia comunitaria è meno ambiziosa di quanto potrebbe sembrare. Non fa riferimento all’abolizione di misure a sostegno della produzione di carne – dicono gli animalisti – ma afferma solo che la Commissione intraprenderà una revisione del sostegno ai prodotti agroalimentari per migliorarne la sostenibilità. Manca, obiettano, una riflessione sul ruolo dell’industria zootecnica intensiva nella diffusione delle zoonosi. Riteniamo invece, proseguono, che la nuova strategia dell’Unione debba portare a un profondo cambiamento del sistema zootecnico industriale. Insomma, si tratta di andare ben oltre l’abbattimento senza stress.
Il video NON COME PRIMA: https://www.youtube.com/watch?v=GXLIA6HgdUY
Gli Amici degli Aristogatti
di Barbara e Cristina Civinini