La Croce Rossa Italiana e l’Ordine dei Medici Veterinari lanciano una campagna contro l’abbandono da coronavirus. Molti gli appelli diffusi dal mondo dello spettacolo. L’intervento dell’Istituto Superiore di Sanità.
Più di 16 mila morti, ma loro, i nostri amici a quattro zampe, non ne hanno nessuna colpa. Ancora oggi, infatti, non ci sono valide prove scientifiche del fatto che gli animali possano contrarre il Covid-19 o essere loro stessi veicolo di trasmissione all’uomo. Lo garantiscono la Croce Rossa Italiana (Comitato Area Metropolitana della Capitale), e l’Ordine dei Medici Veterinari di Roma e Provincia, che insieme hanno lanciato la campagna #noinonsiamocontagiosi.
I cani e i gatti non infettano gli umani con il Covid -19, quindi, non li abbandonate, anzi amateli di più, raccomandano. Fra i promotori dell’iniziativa c’è anche il Pet Carpet Film Festival, rassegna cinematografica dedicata agli animali, insieme con alcuni personaggi dello spettacolo, tra i quali Lino Banfi, Giancarlo Magalli, Enzo Salvi, Cinzia Leone, Lillo, Alda D’Eusanio e Carmen Russo, che hanno lanciato degli appelli per invitare la popolazione a seguire il loro esempio e abbracciare ancora più forte il proprio amico a quattro zampe.
Purtroppo, le fake news e gli allarmi diffusi in questi ultimi giorni hanno contribuito a creare apprensione e disorientamento. Per la virologa Ilaria Capua, medico veterinario e docente all’Università della Florida – come riporta Il Sole 24 Ore– con il primo contagio da Covid 19 su un gatto è arrivato il colpo di coda che ci aspettavamo. Essendo un virus di origine animale, ora torna a infettarli.
Tuttavia, le dichiarazioni dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) fanno tirare un sospiro di sollievo a tutti gli amanti degli animali. Fino al 2 aprile – dichiara l’Istituto – a fronte di 800 mila casi confermati nel mondo di COVID-19 nell’uomo, sono solamente 4 i casi documentati di positività da SARS-CoV-2 negli animali da compagnia: due cani e un gatto a Hong Kong e un gatto in Belgio. In tutti i casi, prosegue, all’origine dell’infezione negli animali vi sarebbe la malattia dei loro proprietari, tutti affetti da COVID-19. Tuttavia, i risultati degli studi sperimentali effettuati in laboratorio su alcune specie domestiche confermerebbero la suscettibilità del gatto, del furetto e, in misura minore, del cane all’infezione da SARS-CoV-2. Vivendo in ambienti a forte circolazione virale a causa della malattia dei loro proprietari – spiega l’ISS – non è inatteso che anche gli animali possano, occasionalmente, contrarre l’infezione. Ma, nei casi osservati, gli animali sono stati incolpevoli “vittime”. “Non esiste, infatti, alcuna evidenza che cani o gatti giochino un ruolo nella diffusione epidemica di SARS-CoV-2 che riconosce, invece, nel contagio interumano la via di trasmissione”.
La raccomandazione dell’Istituto è di adottare comportamenti utili a ridurre quanto più possibile l’esposizione degli animali al contagio, evitando, ad esempio, i contatti ravvicinati con il paziente, così come si richiede agli altri membri del nucleo familiare. Bisogna considerare, però, che le conoscenze sul virus SARS-CoV-2 sono in rapida evoluzione, spiega l’ISS, e quindi ogni valutazione è da considerarsi ad interim.
Colonia felina del castello di Santa Severa https://gliaristogatti.wordpress.com