ANIMALI E TERRA HANNO SETE

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Emergenza animali. Le associazioni ambientaliste ed ENPA lanciano l’allarme. Greenpeace raccoglie firme per bloccare i cambiamenti climatici. 

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Fiume in secca-Greempeace

Il Pianeta Terra ha sempre più sete. La scienza ci ha messo in guardia: siamo noi l’ultima generazione che può fermare i cambiamenti climatici, sostiene Federico Spadini, della campagna Clima di Greenpeace. La soluzione per salvare il clima e tutte le specie viventi del nostro Pianeta esiste ed è abbandonare le fonti fossili, accelerare la transizione energetica verso un mondo 100% rinnovabile, diminuire il consumo di carne e fermare la deforestazione, sostiene l’organizzazione che ha lanciato una petizione mirata. Anche l’Ente Nazionale Protezione Animali non intende raccontare mezze verità. È noto che per avere 1kg di carne di manzo servono circa 15mila litri di acqua, afferma ENPA. Una quantità insostenibile. È ora di riconvertire gli allevamenti intensivi così come sta avvenendo in altri paesi europei e aiutare gli allevatori virtuosi, raccomanda.

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Le raccomadazioni per la salute degli animali-Minisetro Salute

Intanto lo storico Ente per la difesa degli animali ha chiesto al ministero e al Governo lo stato di emergenza anche per gli animali, perché l’ondata di caldo africano coincide proprio con il periodo degli abbandoni. Lo stesso ministero della Sanità ha dato raccomandazioni specifiche che invitano a non lasciare gli animali esposti al sole. ENPA indica una serie di piccole accortezze per dissetare anche i randagi e i micromammiferi, sia in città che in campagna. Una piccola ciotola d’acqua fresca può fare la differenza fra la vita e la morte.

Intanto 17 Associazioni nazionali, insieme alle coalizioni europee, hanno inviato una lettera alla Commissione Europea per esprimere la loro forte preoccupazione circa le ventilate deroghe su due norme fondamentali della nuova politica agricola comune (PAC). L’obbligo di rotazione delle colture e il mantenimento di aree naturali o con caratteristiche non produttive, infatti, sono condizioni essenziali per avviare la transizione ecologica della nostra agricoltura.

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Farm to Fork Strategy-UE

Le 17 Associazioni, spiega l’organizzazione verde, rivolgono un accorato appello al Ministro Patuanelli affinché modifichi la sua posizione favorevole alle deroghe sulle norme ambientali, per non alimentare una falsa contrapposizione tra sicurezza alimentare e protezione dell’ambiente. Le buone pratiche agronomiche, infatti – prosegue Greenpeace – non solo aiutano a proteggere i suoli e la biodiversità nelle aree agricole, ma svolgono anche un ruolo sostanziale nel controllo dei parassiti, nell’impollinazione delle colture e nell’aumento della resilienza delle aziende agricole, che possono portare a migliori prestazioni economiche con la riduzione del fabbisogno irriguo, oggi di particolare importanza perché il Paese si trova a fronteggiare la peggiore siccità degli ultimi 70 anni.

La petizione-Greenpeace

Insomma, è necessario un sostegno coerente al Green Deal europeo, per accelerare la transizione verso il sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente che la Strategia Farm to Fork sta cercando di promuovere. Non è troppo tardi per intervenire, dice Greenpeace.

Rubrica a cura di Barbara e Cristina Civinini

Colonia felina del castello di Santa Severa https://gliaristogatti.wordpress.com