ANAMNESI, SEMEIOTICA E CLINICA DELLA SCLEROSI MULTIPLA

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Vi è un attacco autoimmunitario, cioè contro se stessi, nei confronti della mielina (sostanza bianca, che avvolge gli assoni: fibre nervose del sistema nervoso centrale (encefalo, tronco cerebrale, midollo spinale).

vaccini
Dottor Professor
Aldo Ercoli

Questa autoaggressione (una specie, parafrasando, di nefasta rivolta civile) si manifesta per lo più in maniera insidiosa, con attentati ricorrenti (in tempi e modalità diverse da paziente a paziente) di disfunzioni neurologiche territoriali (focali).
Nell’ 85% dei casi vi sono remissioni e ricadute. Sul campo, sul terreno dello scontro bellico, restano, dal punto di vista anatomatologico, delle cicatrici indelebili, multifocali che sono chiamate “placche”. E’ per questo motivo che la sclerosi multipla è cosi chiamata “sclerosi a placche”.

Quali i sintomi? Quali sono le manifestazioni cliniche? Non sempre l’esordio è sfumato, subdolo, insidioso. Talvolta può essere drammatico. La sintomatologia poi è alquanto variabile, diversa da caso a caso. I sintomi iniziali più frequenti riguardano la perdita della sensibilità senso di addormentamento di un arto”; formicolii localizzati, sensazioni di “punture di spillo”) ed i disturbi a carico degli occhi: una neurite ottica monolaterale che può provocare un certo grado di appannamento o offuscamento della vista, specie nel campo visivo centrale, non di rado associato a dolore periorbitario o dietro l’occhio che si accentua con il movimento dello stesso. Come frequenza, a questi due sintomi segue subito dopo una certa astenia con “sensazione di arto pesante” rigido, debole e non coordinato con gli impulsi cerebrali volontari. Tutti segnali questi di un coinvolgimento non sensitivo bensì motorio: disturbo della deambulazione e l’atassia (incordinazione dei movimenti volontari con conservazione della forza muscolare). Seguono, come frequenza poi ancora, la visione doppia (diplop ia), le vertigini, il dolore facciale, il nistagmo (movimento oscillatori e talvolta rotatori del globo oculare, del tutto involontari, a scosse) tutti segnali di un coinvolgimento del tronco cerebrale. L’atassia cosi come il tremore e la disartria, difficoltà della parola dovuta a paralisi o spasmi degli organi di funzione: lingua, labbra, velo palatino, corde vocali) devono indirizzarci su un coinvolgimento del cervelletto.

Quando è colpito, più in basso, il midollo spinale cervicale peculiare è il “sintomo di Lhermitte” (sensazione di shock elettrico transitorio provocato dalla flessione del collo). I disturbi vescicali, della minzione (incontinenza o ritenzione) sono più rari e sono la conseguenza di una lesione spinale inferiore. La caratteristica basilare della sclerosi multipla è l’imprevedibilità del suo decorso. Nella stragrande maggioranza dei casi (85%) vi sono ricadute e remissione nei primi anni (talvolta anche 10-15 anni) della malattia. Ad ogni esacerbazione segue una remissione caratterizzata da un miglioramento spontaneo che va da incompleto recupero ad uno alquanto modesto. Quando il recupero è completo, tra i periodi di ricadute, il paziente può essere del tutto senza sintomi, perfettamente normale, in piena efficienza. Quale sarà l’evoluzione futura? Durane i primi 5-10 anni dall’insorgenza dei sintomi . (Sclerosi multipla. R.F. Kinkel, R.A. Ruddik. Cliveland Clinic F., Ohio. Conn’s Current Therapy 2002). Qual’ incidenza della malattia? La Sclerosi multipla rappresentata una patologia autoimmune cronica neurologica tra le le più frequenti in età giovanile, portando spesso a disabilità. L’esordio si manifesta più frequentemente prima dei 55 anni di età, con una massima  incidenza tra i 20 ed 40 prediligendo il sesso femminile (Gugliucci 2021. Dal sintomo alla terapia medica). Il rapporto donne/uomini è per alcuni autori di 2:1; per altri anche 3:1 (io sono tra questi n.d.r.) Per il medico “di frontiera” la sclerosi multipla rappresenta una sfida continua per la sua natura proteiforme, cronica e assai variabile. E’ necessario sospettarla in tempo in questi pazienti e inviarli presso centri neurologici.