AMENORREA PRIMARIA E SECONDARIA

0
8

La mancanza della prima mestruazione non su base anatomica ed endocrinologica, ossia un’amenorrea primaria dovuta ad una disfunzione tra l’ipotalamo e l’ipofisi, può essere imputata a varie cause.

Le giovanissime atlete che, soprattutto a livello agonistico si sottopongono ad intensi e prolungati esercizi fisici per competizioni sportive possono andare incontro alla mancata comparsa dei flussi mestruali.

Lo stesso si può dire per l’anoressia nervosa e per la bulimia: entrambe provocano amenorrea primaria. Una volta corretta l’alimentazione o, come nel caso precedente, ridotti gli eccessivi allenamenti fisici con contemporaneo incremento del tessuto adiposo corporeo, ecco che insorge il normale menarca (prima mestruazione).

Costituzionalmente e fisiologicamente vi sono ragazze con anamnesi familiare di menarca tardivo: fino all’età di 16 anni, non vi è alcuna mestruazione pur essendo presente i caratteri sessuali secondari.

E’ bene quindi nell’anamnesi della giovane chiedere sempre quando ha avuto il menarca la mamma oppure, se presenti, le sorelle più grandi di lei. Tra le cause di amenorrea secondaria la gravidanza è certamente la condizione più frequente. Poi vi sono le disfunzioni ovariche, surrenali e, ancora, quelle ipotalamo – ipofisarie.

La mancanza di ovulazione cronica, che in passato veniva chiamata sindrome dell’ovaio policistico, rappresenta la causa più comune di amenorrea secondaria dovuta a disfunzione delle ovaie. L’amenorrea secondaria oppure l’oligomenorrea (mestruazioni assai scarse e di breve durata) può rappresentare l’unico sintomo in molte donne con anovulazione cronica. Ciò nonostante, sempre in passato la sindrome dell’ovaio policistico venisse caratterizzata dalle triade obesità, irsutismo e sterilità.

Riguardo alle disfunzioni ipotalamo – ipofisarie, l’iperprolattinemia (PRL) interferisce con il normale rilascio ciclico di gonadotropine (FSH,LH) provocano amenorrea. L’aumento della prolattina (valori normali: 4 – 20 mg/ml) si verifica in numerose condizioni sia fisiologiche (nel sonno, in gravidanza, durante l’allattamento, durante l’esercizio fisico) o parafisiologiche (stress) che francamente patologiche (tumori ipofisari, prolattina secernenti; nelle sindromi tipicamente ipotalamiche, nell’insufficienza renale, nell’ipotiroidismo, nell’ iperglicemia).

L’incremento dei valori di prolattina può essere anche iatrogena (da farmaci): fenotiazine, aliperidolo, metildopa, estorgeni, oppiacei, cimetidina). La prolattina è un ormone polipeptidico secreto dall’ipofisi con la funzione di attivare e mantenere la lattazione. Viene richiesta principalmente per la diagnosi di sospetti adenomi ipofisari prolattina – secernenti che si manifestano con amenorrea, galattorrea, impotenza. Ben il 60% degli adenomi ipofisari produce prolattinemia in eccesso.

Per quanto riguarda la disfunzione ipotalamica, frequentemente è la conseguenza di stress emotivo (spaventi, lutti, cattive notizie, dispiaceri tessuti a lungo nascosti ecc.) oppure di cause fisiche (colpo di freddo o calore), o dimagrimento con disordine alimentare (specie carenza di ferro con conseguente anemia), o, infine; disidratazione.

In altre condizioni l’amenorrea ha un’eziologia non funzionale bensì organica, in quanto dovuta a malattie sistemiche. La sindrome di Turner, ad esempio, è una disgenesia gonadica con cariotipo 45X. E’ la più frequente alterazione delle gonadi ( su base cromosomica)che porta all’amenorrea primaria (incidenza uno su tremila – cinquemila nati di sesso geneticamente femminile).

Si tratta di donne di bassa statura che presentano, a volte, anomalie somatiche associate. La terapia sia dell’amenorrea primaria che soprattutto di quella secondaria è strettamente di competenze ginecologica (progestinico estrogenica) e necessità di opportuni accertamenti specialistici.