Ambiente e salute: tutela comune

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Ambiente e salute: tutela comune
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Sempre più abitanti del Lazio accedono alla piattaforma Aria Pulita per conoscere termini e modalità di eventuali richieste di risarcimento.

C’è un dato impressionante che riguarda le condizioni dei cittadini italiani: circa 40 milioni di nostri connazionali vivono in luoghi dalla salubrità dubbia, luoghi in cui si respira aria dannosa. Respirano cioè aria “appesantita” da biossido di azoto o particolato atmosferico, il famigerato pm10.

Da qui la proposta di class-action di Consulcesi group, ente specializzato in assicurazioni sanitarie ed azioni legali in campo sanitario che, rifacendosi alla Direttiva Comunitaria 2008/50/CE che tutela la salute dei cittadini e impone specifi standard di qualità dell’aria agli stati membri, vede crescere le informazioni e le richieste per accedere a tale iniziativa.

Nel Lazio ci sono oltre 110 comuni dove respirare può diventare nocivo, proprio per la presenza di particelle che alla lunga, come dimostrato di recente, hanno un peso sullo sviluppo di numerose patologie, da quelle tumorali a quelle che ricadono nella sfera della demenza. Nella nostra regione, siti come Frosinone o la Valle del Sacco, sono tristemente famosi perché come documentato dai Report di Legambiente del 2023 “Mal’Aria di Città” ed “EcosistemaUrbano”, presentano una qualità dell’aria considerata “insufficiente” o contaminazioni da rifiuti di origine industriale. E mentre si registra l’allarme, pochi giorni fa, della Commissione Europea, ecco l’iniziativa della Consulcesi che torna sul diritto costituzionale alla salute individuando proprio la Regione Lazio tra quelle con il maggior numero di cittadini candidabili all’azione collettiva, che potrebbe riguardare 3384 comuni italiani qualcuno dei quali già “attenzionato” dalla Corte di Giustizia Europea in merito alle sanzioni comminate all’Italia.

Dunque, pare che sempre più cittadini siano sensibili al tema ambientale e sempre più abitanti del Lazio accedono alla piattaforma Aria Pulita per conoscere termini e modalità di eventuali richieste di risarcimento. Ma il disagio dei cittadini che devono vivere in ambiente malsano non è ovviamente limitato alla Capitale, a Frosinone o al Fiume Sacco. Ci sono i siti di discarica e stoccaggio, i siti di produzione energetica, luoghi dove insistono dati epidemiologici importanti che riguardano la salute di molte persone che vivono in Regione, e che devono necessariamente essere tutelate.

In attesa di azioni concrete che prevedono una riduzione di emissioni ridotte del 41 % entro il 2030, per aderire all’azione collettiva si deve provare, attraverso un certificato storico di residenza, di aver risieduto tra il 2008 e il 2018 in uno o più dei territori coinvolti,e navigando  dentro lo stesso sito Aria Pulita, è possibile accedere a dati ed informazioni per capire meglio il tenore di un’azione collettiva che può registrare l’onda emotiva che si solleva attorno ad un tema delicato ed importante come quello della salute legata all’ambiente in cui viviamo.