“Alla stazione di Ladispoli pochi controlli e tanti pendolari”

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torre flavia
Giovanni Ardita

Sta partendo la raccolta firme per chiedere l’istituzione di un distaccamento della Polizia ferroviaria presso lo scalo di piazzale Roma

“La stazione di Ladispoli ha bisogno di controlli più accurati e in particolare di un posto di polizia”.  Tuona Giovanni Ardita, consigliere comunale e delegato ai pendolari, dopo le ripetute tragedie accadute sui binari dello scalo di piazzale Roma.

“Siamo la stazione più frequentata dai passeggeri da Roma San Pietro a  Pisa, non capisco come vengano adottate certe misure di prevenzione. Ogni giorno più di 8 mila persone si dirigono a Termini, la stazione deve avere i requisiti giusti per ospitare un flusso cosi’ importante, siamo rimasti ancora a quando la città aveva 10 mila abitanti. L’aumento demografico, dati alla mano, ha registrato un incremento di utenti altissimo. Numeri che si sono triplicati rispetto dieci anni fa, ma i servizi sono rimasti gli stessi. Pensiamo ai bagni, funzionali a metà. Alla sorveglianza, non del tutto efficiente, che mette a disagio i passeggeri. Ed alla manutenzione,  oggi in via di miglioramento, ma fino a qualche mese fa altalenante.  Da quando  sono stati inseriti i convogli dal binario 5, esiste una grande manchevolezza, l’obliteratrice dei biglietti la cui assenza obbliga i viaggiatori a compiere dei giri veramente assurdi. Ecco Ladispoli non può essere considerata una stazione di serie B”.

Parole forti alle quali l’esponente dell’amministrazione comunale ha affiancato anche interessanti proposte.

“La Polizia ferroviaria che esiste in stazioni importanti come Roma San Pietro ed Orte, risolve sia il problema sicurezza che il decoro dello scalo, gli atti di vandalismo nei bagni e nelle mura di queste strutture sono inesistenti. E difficilmente qualcuno attraversa i binari perché immediatamente viene multato. Ladispoli rappresenta, insieme a Fiumicino aeroporto, la stazione più transitata dai pendolari nella provincia di Roma. La postazione della Polfer è necessaria sia perché ci passano più di 8.000 persone al giorno, sia perché la notte la stazione è soggetta ad atti di vandalismo. L’attraversamento selvaggio in parte dovrebbe risolversi con l’installazione di una rete tra il binari 1 e 2. Questi lavori, tra pensilina, bagni, videosorveglianza, dovrebbero completarsi entro l’anno. Non si possono investire 4 o 5 milioni di euro e non intervenire nell’ampliare i sottopassi, chiederemo una variante in corso d’opera alle Ferrovie dello Stato. Peraltro, nell’ultima riunione di RFI con il nostro comune si era prospettato un secondo attraversamento tra via Trieste e via dei Ciclamini, dove Rete ferroviaria italiana chiedeva l’esproprio dei terreni comunali. C’è da lavorare ed impegnarsi perché 5 morti alla stazione in 2 anni sono troppi, più prevenzione e controllo sono necessari in uno scalo importante come quellodi Ladispoli. Se le istituzioni non ci ascoltano siamo pronti come partito di Fratelli d’Italia a dar vita ad una raccolta firme che attiveremo dai primi di maggio alla stazione di Ladispoli per chiedere ad alta voce l’istituzione di un distaccamento della Polfer di Civitavecchia nella nostra città”.