ALLA CORRADO MELONE LA MENSA DIVENTA UN GIALLO

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mensa scolastica

IL PRESIDE AGRESTI HA CHIESTO PER I “MELONCINI” IL CENTRO VANNINI NEGATO PERÒ DAL COMUNE E RILANCIA IL PASTO DA CASA. LA CIR DOVREBBE RIUSCIRE A SPORZIONARE I PASTI SU CIASCUN BANCO, STRADA MOLTO DIFFICILE.

Sporzionamenti, pasti sigillati, sanificazioni tra un turno e l’altro. Che fosse in salita l’inizio scolastico lo si sapeva ma che questi termini accompagnassero quotidianamente la vita di tutti i bambini, delle famiglie e del personale preposto forse un po’ meno. E la situazione è ancora più caotica alla Corrado Melone di Ladispoli perché qui non si tratta solo di utilizzare il linguaggio moderno ai tempi del Covid ma di risolvere un nodo importante, quello della mensa scolastica, che rischia di non sciogliersi più.

Un braccio di ferro tra dirigenza e Comune, ormai neanche più tanto velato, che rischia di mandare all’aria il servizio fornito dalla Cir. In sostanza per il preside Riccardo Agresti, come ribadito ormai pubblicamente per mail, lettere e comunicati stampa, i locali non sono adeguati. Dal 28 settembre tornerà il tempo pieno anche nell’istituto comprensivo ma il futuro è incerto per i bambini e per le rispettive famiglie. La richiesta della dirigenza di utilizzare il centro polifunzionale “Marco Vannini” per dare la possibilità di pranzare a 400 alunni è stata bocciata da Palazzo Falcone che al contrario ha deciso di dirottare lì i disabili del centro diurno prima ospiti di un edificio in via Aldo Moro nell’area artigianale della città e ora occupato dai bimbi di un’altra scuola.

mensa scolasticaUn effetto domino che non ha risolto i problemi della Corrado Melone. «Naturalmente siamo contenti che i cittadini più bisognosi prendano possesso della sala Vannini – è quanto dichiarato a caratteri cubitali da Riccardo Agresti – per noi invece la situazione non è cambiata e davvero non sappiamo cosa accadrà il 28 settembre». Ci sono diverse ipotesi al momento.

La Cir potrebbe riuscire a sporzionare i pasti portandoli sigillati su ogni singolo banco. Un sentiero però difficile. E allora il piano bis potrebbe essere facilitato da un regolamento interno, e cioè il pasto da casa. Un centinaio di alunni hanno già aderito e il preside invita gli altri 300 genitori a fare altrettanto. Le iscrizioni sono ancora aperte – come confermato lo stesso dirigente scolastico Agresti – e in questo caso non ci sarebbero ostacoli. La ditta appaltatrice della gestione della refezione scolastica per Agresti attualmente non può distribuire i pasti in sicurezza presso la scuola. Per la Cir e di conseguenza per Palazzo Falcone ciò significherebbe anche rinunciare ad un sicuro incasso. La Corrado Melone è l’unico istituto che consente a mamme e papà di usufruire del tempo pieno senza per forza spendere soldi per la mensa. «Tenendo conto di una serie di aspetti amministrativi – è la risposta data da Fiovo Bitti, assessore all’Istruzione di Ladispoli – non è neanche ipotizzabile l’utilizzo del teatro Vannini come refettorio». Per altro – come riportato su una delibera comunale – il centro polifunzionale sarà utilizzato, qualora ne dovessero fare richiesta, anche dalle associazioni sportive del territorio. L’unica controproposta della giunta comunale è stata quella di spostare alcune classi della Melone al Verrocchio nel quartiere Il Faro ma sarà il Consiglio di istituto eventualmente a valutarla.