“Esattamente un mese fa eravamo stati purtroppo facili profeti sul destino della Nazionale azzurra e sulle difficoltà dei play off per l’accesso alla fase finale dei Campionati del mondo 2018. Il nostro appello è stato ignorato, oggi dopo il disastro con la Svezia, tutti si affrettano a dire che il nostro calcio è alla frutta e che occorre ripartire dai vivai”.
E’ polemico il manager internazionale e procuratore sportivo Alessio Sundas che alla fine di ottobre aveva lanciato l’allarme sul pericolo che, senza la valorizzazione dei giovani nei vivai, il calcio italiano sarebbe destinato ad un ruolo marginale entro pochi anni. Una previsione che si è rivelata esatta, aprendo la porta a scenari devastanti senza decisioni drastiche ed immediate da parte dei vertici della Federazione italiana gioco calcio.
“L’eliminazione con la Svezia – spiega Sundas – è una pagina peggiore perfino di quando l’Italia fu sbattuta fuori dalla Coppa del mondo dai dilettanti della Corea del Nord. E’ il punto di non ritorno, la fotografia nitida di scelte maldestre, di programmazioni sbagliate, di mancanza di coraggio. Ora tutti si battono il petto, urlano che non c’è stato un ricambio generazionale, che non ci sono i sostituti di campioni come Buffon, Bonucci e Chiellini. La Sport Man sono mesi che lancia proposte, anche provocatorie, sempre cadute nel vuoto per mancanza di coraggio da parte di alcuni personaggi che hanno preso la residenza nella stanza dei bottoni della Federcalcio e della Lega. Torniamo a ribadire che occorre perorare la rivoluzionaria idea di chiedere alla Fifa di ridurre il numero dei giocatori extracomunitari che i club europei possono schierare in campo. Un’idea basata sulla consapevolezza che i vivai stanno morendo, nei settori giovanili c’è la sfrenata caccia allo straniero. Stiamo insegnando calcio ad atleti che poi abbiamo come avversari nelle competizioni internazionali. La colpa non è ovviamente dei giocatori esteri che svolgono egregiamente il loro ruolo. E’ dei club italiani che se ne infischiano dei tornei giovanili dove conta solo il risultato. Lanciamo la proposta di creare il Vivaio Italia, una Scuola Calcio dove le società inviino periodicamente i migliori e promettenti ragazzi, aprendo di fatto le porte ad una Coverciano per i giovani. Altrimenti non nasceranno più nuovi Totti, De Rossi, Buffon. Non c’è più nessuno che insegni calcio ai bambini, sin dalle categorie più piccole prevale solo il risultato, a 14 anni ci sono ragazzini che si presentano col procuratore, spinti dai genitori a bussare a quattrini. Come agenzia Sport Man abbiamo assistito spesso a queste scene, c’è gente che non sa stoppare un pallone e chiede soldi sin dai campionati giovanili.
E’ il momento di guardare in faccia la realtà, fingere che il nostro football sia in salute sarebbe irrispettoso dei milioni di tifosi che seguono con passione ed amore le festa della Nazionale e delle squadre di club. L’Italia è fuori dai Mondiali, nelle coppe europee appena una nostra squadra incontra un top club rimedia sonore sconfitte, la nostra Serie A è livellata sempre più in basso con 6 squadre nettamente superiori alle altre 14 che giocano per piazzamenti di rincalzo. A fine campionato tra la prima e l’ultima ci saranno almeno 80 punti di differenza, è evidente che occorre cambiare tutto prima che sia troppo tardi, la gente fugga dagli stadi per non assistere a partite noiose, gli sponsor abbandonino la tv a pagamento che trasmette calcio”.
Dal cilindro del procuratore Sundas sono uscite proposte forti e chiare.
“Non sarà sufficiente – spiega Sundas – congedare alcuni giocatori che hanno dato tanto alla Nazionale e che dobbiamo ringraziare calorosamente. Con il massimo rispetto per il mister Ventura, persona squisita e di competenza calcistica, siamo dell’idea che per rilanciare la nostra Nazionale occorra effettuare una scelta coraggiosa e di alto livello. Ci sono due nomi sul tavolo che non possono essere ignorati. Roberto Mancini o Carlo Ancelotti sono allenatori vincenti ed autorevoli. La soluzione giusta per rilanciare la Nazionale azzurra, cancellando quegli orribili spettacoli che abbiamo visto in campo nelle qualificazioni per la Coppa del mondo. Il calcio è allegria, è divertimento per la gente. La Figc mostri finalmente coraggio, scelga un allenatore vincente, affiancandogli un pool di tecnici competenti per ripartire da zero. Abbiamo quattro anni e mezzo di tempo, fino ai Mondiali del 2022, per ricostruire una Nazionale degna dello splendido pubblico che ieri sera a Milano ha tentato in ogni modo di spingere gli Azzurri alla vittoria, insieme ai milioni di tifosi che hanno pianto di rabbia davanti alla televisione. E’ il momento di assumersi le proprie responsabilità”.