RISPONDE UN PROF: «MAGARI ORGANIZZEREMO UNA GARA CON I RAGAZZI»
Lo chiediamo ad uno storico docente dell’Alberghiero di Ladispoli. «Non saprei che dire – ammette – con le lezioni imposte a distanza dall’ultimo Dpcm firmato dal premier effettivamente non hanno senso. Solo alcuni classi magari frequenteranno dei corsi di laboratorio, quindi in presenza. Forse potremmo organizzare delle gare nei corridoi o nel cortile dell’edificio. Scherzi a parte, sono domande che andrebbero rivolte alla classe politica, non alla scuola».
Vero, anche se andare poi ad analizzare quanto abbia speso il Governo per un servizio che non può utilizzare, ecco questo potrebbe far ridere un po’ meno. I pionieri nella città ladispolana erano stati i ragazzi del liceo Sandro Pertini. Aveva esultato a fine settembre la dirigente scolastica, Fabia Baldi, per l’approdo dei primi 300 banchi di colore azzurro e rigorosamente con le rotelle. La prima scuola del comprensorio ad utilizzarli nelle varie sezioni. Trasportati da tir, chissà da dove e per conto di chi, sono arrivati sigillati all’interno di scatoloni prima di essere montati.
Qualche settimana dopo è stata la volta del plesso Di Vittorio, con i banchi smistati un po’ all’Alberghiero di via Federici, un’altra parte al Geometra di via De Begnac. L’istituto alla fine è rimasto chiuso quasi una settimana per consentire l’allestimento e il montaggio di centinaia e centinaia di banchi. A proposito. Proprio per questo motivo (e la colpa non è di certo della scuola) gli studenti hanno perso una settimana. Basta comunque sfogliare molti siti telematici nel resto del Paese per rendersi conto di quante critiche siano piovute addosso a questo progetto, potremmo dire “cancellato” (momentaneamente).
Matteo Salvini, ex ministro, ha svelato i costi in un messaggio lanciato di recente su Facebook. «Evviva! Sono arrivati i mitici banchi con le rotelle anche a Bari, le priorità della Azzolina. Con calma. Ah, ma adesso non servono più. P.s. ciascuno costa tra 120 e 170 euro». Povera Italia. E intanto basta farsi in giro per vedere all’esterno delle scuole i vecchi banchi e le sedie, neanche poi tanto vecchie, ammassate per essere portate via. Domande sempre lecite: per conto di chi? Cioè, chi ci guadagna per riciclare gli arredi scolastici? In fondo adesso gli italiani sono alle prese con mille preoccupazioni, figuriamoci se possano trovare il tempo di pensare se e dove vengano smaltiti i banchi tradizionali. Però, come abbiamo visto con i camici lombardi, o le mascherine laziali, c’è sempre qualcuno in agguato che questi pensieri se li fa, e non vede l’ora di ricevere delle risposte per il proprio tornaconto. Forse allora meglio sdrammatizzare pensando al simpatico prof che ipotizza un tour immaginario sui banchi da gp di Monaco.