Al via la campagna “Basta Bollo Auto” del Codacons

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Angelo Bernabei

Un appello al presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed al Governo.A lanciarlo è stato Angelo Bernabei, coordinatore del Codacons del litorale, che è tornato su una tradizionale battaglia dei consumatori italiani contro il balzello ritenuto più odioso. Ovvero la tassa di circolazione, nota come bollo auto, ritenuta ormai obsoleta ed anche ingiusta visto che gli automobilisti si trovano un’imposta a vita nonostante abbiano già pagato il veicolo.

“La proposta -afferma Bernabei – che sarà supportata da una petizione popolare, è molto semplice. Chiediamo al Governo ed alla Regione Lazio di abolire il bollo auto, una tassa che penalizza gli automobilisti e pesa come un macigno sul bilancio delle famiglie. Sarebbe un segnale concreto nei confronti dei consumatori che, oltretutto, anche nel Lazio pagano la tassa di circolazione ma transitano su strade rotte, piene di buche, spesso pericolose. Peraltro, gli italiani sborsano 6,4 miliardi di euro per questa tassa, ma non tutti. Infatti, in Italia circolano 4 milioni di veicoli con targa straniera che non sono soggetti al pagamento del bollo. Sappiamo che un due anni e mezzo fa una proposta di legge è stata depositata alla Camera dei deputati proprio per chiedere l’abolizione della tassa sui veicoli. Poi le vicende politiche, la caduta del governo Renzi e le elezioni amministrative hanno rallentato l’iter della proposta. Il Codacons  sostiene questa proposta, per compensare i 6,4 miliardi di euro che entrano attualmente nelle casse pubbliche, la norma introdurrebbe un’accisa aggiuntiva pari a 0,16 centesimo di euro per ogni litro di carburante. Serve un atto di coraggio, non ci interessa il colore politico di chi sposerà questa causa, chiediamo un segnale forte e chiaro. Codacons è pronto a partire con la campagna Basta Bollo Auto, siamo pronti a supportare chiunque ci affiancherà in questa battaglia. Ed auspichiamo che, per prime, le amministrazioni del nostro territorio sostengano questa iniziativa approvando nei rispettivi Consigli comunali delle apposite mozioni”.