Grande appuntamento al teatro Sistina di Roma dal 31 ottobre.
I due grandi amori della vita di Pasquale Squitieri, la storica compagna Claudia Cardinale e l’ultima moglie Ottavia Fusco, si incontrano ne “La strana coppia” di Neil Simon. Per il pubblico una versione tutta al femminile della celebre e spassosa commedia del drammaturgo americano tradotta in un progetto, voluto da Squitieri, che coniuga divertimento e amore: messo in scena dal suo aiuto-regia Antonio Mastellone, lo spettacolo rispecchia pienamente la convinzione del grande regista scomparso, per il quale l’amore non separa ma unisce.
Olivia Madison conduce un’esistenza solitaria e disillusa da quando si è separata dal marito. Disordinata e approssimativa, vive da sola in un appartamento trasandato, passando i venerdì sera a parlare di sesso, di gossip e a giocare a poker con le amiche Vera, Michi e Silvia. La routine di Olivia viene sconvolta dall’arrivo di Fiorenza, un’amica appena lasciata dal marito che è l’esatto opposto di Olivia: precisa in modo maniacale, ossessionata dall’ordine e dalla pulizia, piena di allergie e di tic, e incapace di rassegnarsi alla fine del proprio matrimonio.
Fiorenza, Olivia. Vera, Silvia e Michi sono amiche. Come tutte le amiche condividono gioie e dolori, sconfitte e vittorie. Quando Fiorenza è costretta a lasciare casa minacciando il suicidio, alla fine della relazione con Sidney, il rifugio più naturale è il gruppo, la comunità delle amiche.
“Se uno si vuol suicidare qual è il posto migliore per farlo? Con le sue amiche.”
Lì si può dipanare l’elaborazione del lutto, lì il suo dolore può sposare ed essere sposato da quello di Olivia, anche lei separata irrisolta. Lì il suo dolore può guarire ed essere guarito.
Attraverso la lente strutturante dell’ironia Simon rappresenta dei piccoli drammi umani, quelli che tutti conosciamo, rendendoli gioiosi e divertenti, pacificandoli con grazia e delicatezza, costruendo cinque piccole eroine, scarsamente significative ma enormemente rappresentative delle nostre nevrosi, delle nostre manie, dei nostri piccoli desideri, dei nostri banali dolori.