AL MUSEO DELL’ARA PACIS IN MOSTRA IL CANTAUTORE DI “GESU’ BAMBINO”

0
885

Promossa e prodotta dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con il sostegno di Regione Lazio, il contributo della Fondazione Lucio Dalla e il patrocinio della RAI con la partecipazione di Archivio Luce Cinecittà, la mostra si potrà visitare sino all’Epifania.

di Barbara Civinini

“Dice che era un bell’uomo e veniva, veniva dal mare/parlava un’altra lingua, però sapeva amare /e quel giorno lui prese a mia madre, sopra un bel prato/l’ora più dolce, prima d’essere ammazzato.” Così intonava uno dei cantautori italiani più amati con la sua 4 marzo1943, che nel 1971 a Sanremo, opportunamente censurata, lo consacrò al successo.

Uno dei suoi famosi baschi – Sito Museo Ara Pacis

Il testo però non è autobiografico anche se l’autore, Lucio Dalla, era rimasto orfano all’età di 7 anni. Ce lo racconta la mostra allestita al Museo dell’Ara Pacis, nella Capitale, dove l’autore si era trasferito, e con cui aveva un rapporto speciale, con un percorso immersivo, che trasforma lo spazio espositivo in una scatola scenica. Nel quartiere di Trastevere, in Vicolo del Buco 7, dove abitò fino alla metà degli anni ‘80, campeggia una targa con una strofa de “La sera dei miracoli”, canzone simbolo del suo legame con la città, scritta sull’onda d’entusiasmo per “L’estate romana” che prendeva vita proprio in quegli anni. “Mi stupisco sempre più del rapporto che c’è tra me e Roma. Una città unica al mondo, un palcoscenico straordinario che unisce tutte le classi sociali, in cui non c’è contrasto, c’è voglia di stare insieme”, aveva dichiarato l’artista. È anche per rendere omaggio a questo legame profondo tra Dalla e la Capitale che si è voluto ospitare a Roma, la mostra-  ha spiegato l’Assessore alla Cultura, Miguel Gotor, all’inaugurazione. “Lucio Dalla. Anche se il tempo passa, intende esplorare la dimensione umana e artistica del cantautore bolognese, ha detto.

Il clarinetto del cantautore – Fondazione Lucio Dalla

La mostra – ha sottolineato il curatore e ideatore Alessandro Nicosia – è frutto di un attento lavoro di ricerca che ha voluto raccogliere le testimonianze delle persone che gli erano più vicine, dai compagni di scuola agli amici di una vita, dagli amori rimasti sconosciuti ai collaboratori. Una ricerca a cui ha contribuito anche la RAI con le sue Teche e Radio RAI, mettendo a disposizione parte del proprio patrimonio culturale e artistico.

Roma, dopo Bologna, è solo la seconda tappa di un percorso che proseguirà nel 2023, in occasione dell’ottantesimo della nascita, a Napoli, Pesaro, Milano e poi all’estero. Nelle dieci sezioni in cui è articolata la mostra, insieme ai documenti, sono visibili numerose fotografie, filmati, abiti di scena e altri cimeli in un memorabilia che ci racconta la sua vita, la sua vocazione artistica e le sue passioni.

Alcuni strumenti musicali dell’autore-Sito Museo Ara Pacis

Un’esposizione – ha commentato Nicola Zingaretti, in occasione della presentazione ufficiale – che restituisce la ricchezza, la molteplicità e, credo, anche il sorriso, lo spirito positivo e il coraggio da esploratore di Lucio Dalla. E allora se andate a vedere la mostra non potrete fare a meno di ricordare il refrain: “E’ la notte dei miracoli, fai attenzione, qualcuno nei vicoli di Roma, ha scritto una canzone”.