Nel giorno del Jova Tour a Campo di Mare ha del clamoroso la presa di posizione della Alleanza Italiana Stop 5G , associazione che si batte per segnalare i potenziali danni alla salute causati wireless di quinta generazione. Danni ovviamente tutti da dimostrare e sui quali sarebbe interessante una presa di posizione netta della Comunità scientifica.Ecco la nota stampa.Dopo il Festival di San Remo, Matera capitale europea della cultura e gli stadi di calcio di Roma e Udine, prosegue la colonizzazione tecnologica dei più rilevanti eventi d’intrattenimento d’Italia attraverso la sperimentazione del pericoloso 5G, introdotta senza valutazioni preliminari sui rischi per umanità ed ecosistema. Nel giorno dell’unica tappa nel Lazio del Jova Beach Party, la TIM ha infatti ufficializzato l’introduzione di test dell’Internet delle cose nel tour estivo di Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti. Il 5G sarà sperimentato su 15 spiagge italiane, da Viareggio a Barletta, da Vasto a Policoro, cominciando oggi a Marina di Cerveteri (Roma) con droni in aria, giochi e video in Virtual Reality a ridosso del monumento naturale della palude di Torre Flavia. Impegnata nella richiesta per una moratoria nazionale fin tanto che non saranno eseguiti studi indipendenti sugli effetti biologici delle radiofrequenze onde non ionizzanti dell’inesplorato wireless di quinta generazione, l’Alleanza Italiana Stop 5G ritiene grave e irresponsabile trasformare gli italiani delle Smart City e i fans di Jovanotti in veri e proprie cavie umane, per un esperimento condotto non in laboratorio ma a cielo aperto che non ha precedenti nella storia dell’umanità, usando una sommatoria di microonde centimetriche e millimetriche senza studi epidemiologici, atteso che l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) dell’Organizzazione Mondale della Sanità nelle “Raccomandazioni del gruppo consultivo sulle priorità per la Monografia IARC” per il periodo 2020-2024 ha di recente ufficializzato la rivalutazione della classificazione della cancerogenesi dell’elettrosmog, verosimilmente in Classe 2A (probabili cancerogeni) se non in Classe 1 (cancerogeni certi). Sottolineando come la richiesta di moratoria al Governo sia per altro sostenuta dai medici di ISDE Italia, dagli scienziati dell’Istituto Ramazzini e dai sindaci dell’Associazione Nazionale dei Piccoli Comuni d’Italia nella rivendicazione del principio di prevenzione e precazione sollevato anche dall’Ordine Nazionale dei Biologi e nel recente congresso sulla salute della Conferenza Episcopale Italiana, l’Alleanza Italiana Stop 5G ricorda come una mozione per la moratoria dovrà presto essere discussa in Parlamento così come circa 70 amministrazioni tra Regioni, Province autonome e Comuni si stanno interrogando sui rischi del 5G, mentre in 16 Comuni sono già state approvate delibere e mozioni Stop 5G, emanata dal Sindaco anche un’ordinanza urgente e contingibile per prevenire rischi e danni da elettrosmog. Appellandoci quindi ai sindaci come massime autorità territoriali a salvaguardia della tutela della salute pubblica di cittadini e villeggianti sui territori da loro amministrati, l’Alleanza Italiana Stop 5G ricorda come proprio in Svizzera, nei giorni scorsi, il 5G sia stato prima previsto e poi soppresso nel noto evento cinematografico internazionale del Festival di Locarno, dopo che il gruppo Stop 5G ticinese aveva denunciato come “la potenza della tecnologia sta diventando una pre-potenza di fatto, ma non deve diventare di diritto. Tutto ciò che si può fare non è lecito fare. C’è un punto di non ritorno che non va superato. Ciò non significa impedire il progresso tecnologico, ma ravvisarne le insidie”.
Alleanza Italiana Stop 5G