AGRICOLTORI, I TRATTORI IN MARCIA SU ROMA

0
448
trattori in marcia
immagine trattori

SI UNISCONO ALLA PROTESTA LADISPOLI, CERVETERI E FIUMICINO: L’AURELIA PRONTA A ESSERE RIBLOCCATA.

Hanno raggiunto anche Cerenova a caccia di consensi contagiando il pubblico nella sfilata di Carnevale. Poi si sono uniti alla nuova protesta nella Capitale sotto la sede del ministero. Gli agricoltori non mollano la presa, per quelli del presidio fisso sull’Aurelia, al chilometro 29,700, così come per quelli sulla Nomentana, è iniziata la terza settimana di “barricata”. Con circa 100 trattori hanno occupato la postazione sulla statale all’altezza di Torrimpietra pronti ad unirsi a nuove iniziative contro l’Unione Europa e il Governo. Ci sono imprenditori di Ladispoli, Cerveteri, Fiumicino, Maccarese e Anguillara.

«Siamo un territorio importante – ci tiene a ribadire Roberto Seri, agricoltore di Ladispoli -, un comprensorio rappresentativo per tutta la comunità europea. Si vociferava che il nostro presidio era pronto ad essere smantellato assieme agli altri. Così non è. Anche se il ministero ha aperto dei tavoli noi continueremo a restare in contatto a monitorare il lavoro svolto. E anche se torneremo a casa, al nostro lavoro, siamo pronti a tornare in piazza».

È pienamente d’accordo il collega Gianfranco Fioravanti delle campagne dei Monteroni. «Il Green Deal europeo – sostiene – lo rispediamo al mittente. Così come l’obbligo di mettere il 4% dei terreni a riposo. È impensabile tutto ciò ed è assurdo che i costi di produzioni aumentino sempre di più ma nel mercato i prezzi siano bassi e noi non vogliamo piegarci». “La nostra fine è la vostra fame”, è uno dei cartelli affissi su un mezzo agricolo.

“Latte costo di produzione 0,56 centesimi; prezzo pagato 0,52=morte!”, eccone un altro. Perché nel presidio degli agricoltori a poco a poco si sono uniti anche gli allevatori del latte che stanno soffrendo tantissimo perché il frutto del loro lavoro è pagato sempre meno. E c’è pure chi sta gettando la spugna. «Non siamo tutelati minimamente – evidenza Carmine Ciaralli, allevatore cerveterano – ci hanno portato alla fame limitandoci mese dopo mese. Deve restare alta la guardia sulle promesse e gli impegni presi dal Governo italiano per tutelare un settore che ormai da anni soffre economicamente a causa di costi di produzione sempre più elevati e guadagni che rasentano quasi lo zero».

Come confermato in queste ore da Marco Lovato, uno dei coordinatori del presidio Aurelia di Torrimpietra, potrebbero scattare nuovi cortei in settimana proprio sulla statale come avvenuto in un paio di circostanze. «Vedremo il da farsi – dice lo stesso Lovato – la situazione è in divenire. L’importante è essere uniti come categoria e cercare di capire quello che avranno da proporci. Non vogliamo le briciole, e questo lo abbiamo detto già tante volte».

La categoria non intende dunque, arretrare, né tantomeno accontentarsi di poche promesse. «A rischio c’è infatti il lavoro di tutti – conclude il coordinatore -, il sostentamento delle nostre famiglie, ma soprattutto ci sono i prodotti alimentari italiani». Cerveteri non è da meno. «Il nostro orgoglio e la nostra dignità – afferma Riccardo Milozzi – raccolta nella piazza della Repubblica. Viva l’agricoltura»