Addio veleni dal corpo con 15 giorni di dieta bio

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Lo conferma un incredibile esperimento effettuato su una famiglia italiana

Di Alfonso Lustrino – Fisioterapista ed educatore alimentare

La chimica è servita ogni giorno sulle nostre tavole: assieme a verdure, carni, frutta, cereali, ingeriamo anche piccole dosi di anticrittogamici, insetticidi e diserbanti. In Italia e in Europa i controlli su questi residui si fanno solo sui cibi, quindi si conoscono i pesticidi presenti su una mela o in una lattuga, ma non si controllano i livelli accumulati nel nostro corpo. Un esperimento eseguito da “Cambia la Terra” ha voluto vedere ciò che accade nel nostro organismo: quanti pesticidi mangiamo, quanti ne accumuliamo nel nostro corpo e cosa succede se per soli 15 giorni scegliamo cibi esclusivamente biologici, cioè privi di qualsiasi ingrediente tossico. I risultati, benché non siano da considerarsi alla stregua di uno studio scientifico, hanno confermato non solo precedenti esperienze fatte in altri paesi europei, ma anche veri e propri studi condotti da enti di ricerca e università, regolarmente validati e pubblicati.

Il papà Giorgio, la mamma Marta e i figli Stella e Giacomo, hanno scelto di sottoporsi a questo esperimento per scoprire quanti pesticidi ingeriamo con il cibo di tutti i giorni e in quanto tempo una dieta 100% bio può aiutarci a purificare il nostro organismo eliminando i pesticidi “dentro di noi”.

Analisi iniziali

Prima di cominciare la famiglia è stata sottoposta ad analisi per verificare la presenza o meno nelle urine di composti chimici derivanti da pesticidi utilizzati nei campi. Il risultato è inquietante: tutta la famiglia è contaminata da alcuni dei pesticidi più utilizzati in agricoltura.  Ricordiamo che il glifosato è l’erbicida più utilizzato al mondo. Lo si trova davvero ovunque: cereali e derivati, frutta, verdura, acque di falda. La stessa AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca contro il Cancro) lo considera “probabile cancerogeno”, mentre la comunità scientifica indipendente lo ha definito come cancerogeno per gli animali e probabilmente cancerogeno per l’uomo. Il glifosato nelle urine di Giorgio, Stella e Giacomo è superiore al valore medio della popolazione di riferimento (nel caso di Giacomo in modo più accentuato), mentre nelle urine di Marta è al di sotto del limite di rilevabilità. Un altro pesticida presente nelle urine della famiglia è il clorpirifos. E’ presente nei principali prodotti utilizzati nell’agricoltura chimica per combattere gli insetti infestanti. Può provocare interferenze nel normale sviluppo del feto e disturbi della memoria e dell’attenzione e difficoltà di apprendimento di diversa gravità. Tutti e quattro i componenti della famiglia sono positivi alla presenza di questa sostanza. Sia Marta che Giacomo hanno concentrazioni molto elevate, superiori a quelle che si riscontrano nel 95% della popolazione. Anche quelle di Giorgio e di Stella sono comunque superiori alla media della popolazione di riferimento. Tutti e quattro i componenti della famiglia sono risultati positivi anche ai piretroidi, utilizzati in agricoltura come pesticidi ad ampio spettro. A questo punto il papà Giorgio, la mamma Marta e i figli Stella e Giacomo iniziano un’alimentazione biologica sostituendo tutti i prodotti della grande distribuzione utilizzati fino a quel momento. Frutta, verdura, pasta, pane, carne, bibite, latte, biscotti, salati, ecc : tutto rigorosamente certificato biologico. Dopo 15 giorni di dieta a zero pesticidi vengono effettuate nuovamente le analisi.

Analisi finali post dieta

Quali sono i risultati? Incredibilmente la maggior parte delle sostanze inquinanti analizzate sono diminuite, in alcuni casi azzerate, come appare evidente dai grafici elaborati dal laboratorio di analisi di Brema, il Medizinisches Labor Bremen, uno dei più grandi laboratori indipendenti specializzati nell’esecuzione di test mirati e selettivi in Europa.  Ad aver ottenuto i risultati più importanti sono Giacomo, 7 anni, e il papà Giorgio, bene anche la mamma. Su Stella, 9 anni, la dieta bio ha migliorato alcuni parametri, ma sembra aver avuto effetti meno immediatamente visibili che per il resto della famiglia (probabilmente l’alimentazione della bambina fuori dalle mura domestiche è risultata fuori controllo). Patrizia Gentilini, medico oncologo e membro di ISDE Italia, l’associazione Medici per l’Ambiente, ha commentato i risultati dell’esperimento: “L’indagine condotta sulla famiglia in oggetto è un test preliminare interessante e indicativo, già eseguito in una famiglia svedese con risultati simili e che può essere un primo passo per impostare un vera indagine scientifica che coinvolga più soggetti e magari ripetuta più a lungo nel tempo. Si conferma comunque quanto già riportato nella letteratura scientifica sia negli adulti che nei bambini, ovvero come in breve tempo diversi pesticidi possano diminuire o addirittura scomparire dall’organismo con una dieta biologica.” È noto, grazie alle indagini eseguite dalle istituzioni preposte (ARPA, ASL, etc.) e raccolte nel dossier “I pesticidi nel piatto” di Legambiente, che i residui di sostanze tossiche negli alimenti sono purtroppo molto più numerosi, in quanto si ritrovano anche Boscalid, Acetamiprid, Metalaxil, Ciprodinil, Imazalil, Penconazolo.  La presenza nelle urine di pesticidi, o in generale di sostanze che non dovrebbero trovarsi all’interno dei nostri corpi, è un campanello di allarme in quanto significa che i nostri organi e tessuti sono a contatto con agenti estranei che possono interferire col normale equilibrio dell’organismo. Davanti alle evidenze scientifiche lo Stato può e deve fare di più. Ma possiamo partire da noi stessi, prendendo consapevolezza del fatto che ogni volta che facciamo la spesa è come se votassimo: decidiamo noi cosa il mercato offrirà domani.

La soluzione è a portata di mano: il Biologico.