A Sutri approda Guido Venanzoni, l’erede di Caravaggio

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“Incontri a Sutri – Da Giotto a Pasolini”. La mostra ideata da Vittorio Sgarbi, dal 26 giugno 2020 al 17 gennaio 2021 al Museo di Palazzo Doebbing.

Nella prestigiosa cornice del Museo di Palazzo Doebbing, nel cuore di Sutri dal 26 giugno 2020 riapre la nuova stagione espositiva con oltre 250 opere che, dal VI secolo ad oggi, raccontano la vita di uomini e donne legati tutti da una personale e originale vocazione verso la ricerca del bello. Alla mostra, ideata da Vittorio Sgarbi e organizzata da Contemplazioni, è presente Guido Venanzoni, pittore di Ladispoli conosciuto per aver affermato che l’ultimo approdo di Caravaggio è stato a Palo Laziale. Verità che desidera diffondere nel mondo. L’interesse per l’artista ribelle che nel 1600 ha stravolto l’arte, ha spinto Venanzoni a raccontare la sua breve e intensa vita su tela:”L’arresto di Caravaggio a Palo” (olio su tela cm 235×175) un esempio dell’inedito racconto portato avanti dal pittore ladispolano.

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Guido Venanzoni  “L’arresto di Caravaggio a Palo”

Un progetto ambizioso, che lo stesso Sgarbi presenta così: « Le Storie della vita di Caravaggio raccontate da Guido Venanzoni. Si tratta di episodi essenziali della biografia di Caravaggio, illustrati con spirito manzoniano. È un gusto narrativo ottocentesco, con la descrizione di ambienti e caratteri creati con una suggestione descrittiva che nasce in un cenacolo di caravaggisti di cui fu dominus il compianto, e amico del pittore, Vincenzo Pacelli. Venanzoni lavora come lo scenografo e il costumista di un film su Caravaggio, con maniacale attenzione al dettaglio in un racconto evocativo con momenti essenziali, come la formazione con Simone Peterzano; la frequentazione di osterie e prostitute a Roma; la riflessione e il confronto nello studio del Cavalier d’Arpino; lo spettacolo per la decollazione di Beatrice Cenci; l’assassinio di Ranuccio Tomassoni; l’arresto a Palo laziale; e infine la morte. Sequenze di un film con l’identificazione di Venanzoni in Caravaggio. Abbiamo visto, nella pittura, la storia di alcuni episodi della vita di Giotto o di Leonardo. E anche Raffaello, Michelangelo e Tiziano sono stati il soggetto di pittori che hanno raccontato momenti essenziali della vita, e quello fatale, nel genere del lamento, della morte. Per nessun artista ricordo un ciclo così ampio e, tanto meno, per un pittore maledetto come Caravaggio. La ricostruzione di Venanzoni è filologica e insieme pittoresca, non romanzata e neppure letteraria, dal momento che abbiamo fonti, in particolare Giovanni Baglione, molto puntuali sulla vita avventurosa di Caravaggio. Così la pittura di Venanzoni obbedisce più alla passione che all’aneddoto ed è insieme un atto d’amore e un atto critico. Certamente, per chi verrà a Sutri, un’esperienza originale».

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Guido Venanzoni Michelangel Merisi

La mostra “Incontri a Sutri – Da Giotto a Pasolini” è dunque occasione, rara, di godere del bello, mai momento ci sembra più appropriato di questo, un regalo del sindaco agli abitanti della città che l’ospita, per tutti coloro che si recheranno nel Museo di Palazzo Doebbing. Fulcro non soltanto religioso ma anche culturale ed artistico dell’intera città, ristrutturato e reso spazio espositivo nel 2018, erge Sutri a capitale della cultura. Uno spazio espositivo versatile dove gli artisti dialogano tra loro, una sala dedicata alla vita di Caravaggio, che rappresenta per l’artista quasi un riscatto. Le affinità con Pier Paolo Pasolini, ampiamente illustrate da Sgarbi in più occasioni, presente nelle fotografie di Dino Pedrali.

Oltre 200 opere in mostra.

  • Petala Aurea, lamine di ambito bizantino e longobardo;
  • Il grande Crocifisso, attribuito a Giotto;
  • La Vita di Caravaggio dipinta da Guido Venanzoni;
  • La Distrazione del Mondo dipinti di Franz Ludwig Catel;
  • Tadeusz Kantor dipinti e disegni;
  • Pier Paolo Pasolini fotografato da Dino Pedriali;
  • Cesare Inzerillo “Ora d’aria”, la fragilità umana in epoca di Corona Virus
  • Le sculture di Livio Scarpella;
  • Justine Bradshaw, ritratti e nature morte;
  • Alessio Deli Karai, sculture in gesso e resina;
  • Come allo specchio, fotografie di Chiara Caselli;
  • Mirna Manni, sculture;
  • “Luoghi reali”, dipinti di Massimo Rossetti

Barbara Pignataro