LA FIDUCIA NELLA PROPRIA COMUNITÀ E NELLE ISTITUZIONI CREA CITTADINI FELICI: LO DICE IL WORLD HAPPINESS REPORT. LA FINLANDIA È AL PRIMO POSTO, L’ITALIA AL 25°
di Angelo Alfani
Nello “Zibaldone”, Giacomo Leopardi afferma che «la natura ci ha dato il bisogno di felicità, senza la possibilità di soddisfarlo». Sarà per questo che da oltre due millenni il Giardino dell’Eden, paradiso di delizie, da cui l’uomo è stato irrevocabilmente espulso, continua, perseverantemente, ad essere la meta. Sarà in ragione di questo che da circa un decennio viene stilata la classifica dei Paesi che sono sulla giusta strada per il paradiso in terra: i più felici del Pianeta.
Il Report sulla Felicità Mondiale, nato nel 2012, è una pubblicazione redatta ogni anno dall’Istituto di Ricerca che rileva l’evoluzione dei livelli di felicità di 156 Paesi in base a dati registrati nel 2005. Questo report stila la classifica basandosi sulle valutazioni degli intervistati, correlate a diversi fattori della loro vita: il PIL pro-capite, il supporto sociale, l’aspettativa di vita,la percezione del livello di corruzione, generosità, libertà nel voler vivere secondo le proprie tendenze. Per il terzo anno consecutivo il primo posto se lo è aggiudicato la Finlandia, seguita da altri stati nordeuropei, Islanda e Danimarca.
Secondo gli analisti il primato del Paese nordico è da attribuirsi principalmente alla fiducia della popolazione nei confronti della propria comunità, dal positivo rapportarsi con l’ambiente, dalle aspettative e dal credito attribuito ai servizi pubblici ed all’istruzione. Ricordando come ce la passavamo in tempi non così lontani c’è da crederci. La nostra esistenza non era proprio quella che si racconta vivessero Adamo ed Eva prima di addentare la fottutissima mela, ma certamente il senso di comunità era molto più forte, il potere meno fatuo e fluido, il benessere economico maggiormente diffuso e con meno discrimine ed abissali differenze, ma soprattutto sopravviveva la possibilità di fantasticare sul futuro dei propri figli.
I dati raccolti registrano altresì quote di “emozioni negative” (tristezza, preoccupazione e rabbia) crescenti e diffuse, non solo nei paesi della zona bassa della classifica. Negatività: casa, lavoro, furti, futuro annebbiato, sono le problematiche che, nell’ultimo anno, il Covid ha ingigantito fuori misura. «La pandemia ci ricorda che dobbiamo lavorare per il benessere piuttosto che per la mera ricchezza, che sarà davvero precaria se non miglioriamo il nostro modo di gestire la sfida dello sviluppo sostenibile» sostiene l’economista statunitense Jeffrey D. Sachs presidente delle Nazioni Unite per le soluzioni di uno sviluppo sostenibile. Non molto diversa la posizione del Dalai Lama che ha dichiarato: «Come buddhista, sono convinto che il fine della nostra vita è quello di superare la sofferenza e di raggiungere la felicità. Per felicità però non intendo solamente il piacere effimero che deriva esclusivamente dai piaceri materiali. Penso ad una felicità duratura che si raggiunge da una completa trasformazione della mente e che può essere ottenuta coltivando la compassione, la pazienza e la saggezza.
Allo stesso tempo, a livello nazionale e mondiale abbiamo bisogno di un sistema economico che ci aiuti a perseguire la vera felicità. Il fine dello sviluppo economico dovrebbe essere quello di facilitare e di non ostacolare il raggiungimento della felicità». Dimenticavo: l’Italia nella classifica 2020 è venticinquesima. Sarebbe interessante un report sullo stato di felicità dei cervetrani. Pur non convinto dell’esistenza dell’età dell’oro, non dubito sul precipitoso ed inarrestabile scivolamento di Cerveteri, in questa speciale classifica, manifestatosi negli ultimi decenni.
LA TOP 20 DEI PAESI FELICI
1. Finlandia
2. Islanda
3. Danimarca
4. Svizzera
5. Olanda
6. Svezia
7. Germania
8. Norvegia
9. Nuova Zelanda
10. Austria
11. Israele
12. Australia
13. Irlanda
14. Stati Uniti
15. Canada
16. Repubblica Ceca
17. Belgio
18. Regno Unito
19. Taiwan
20. Francia