A LADISPOLI L’EUROPA STANZIA UN FONDO PER IL BOSCO DI PALO

0
712
bosco di palo

GRAZIE AD UN MILIONE E MEZZO CI SARANNO NUOVE ALBERATURE E UNA VASCA DI DRENAGGIO DELL’ACQUA.

L’Europa tende la mano a Ladispoli, e soprattutto al bosco di Palo Laziale che verrà riqualificato grazie ad un fondo di un milione e 600mila euro. Un’azione concreta, sfogliando il progetto, che mira al recupero della macchia mediterranea di Palo messa a dura prova negli ultimi decenni dall’attacco di un fungo patogeno che ha creato seri problemi all’oasi tanto amata. Sono state aggredite tantissime alberature, come querce, lecci e frassini.

Il piano è stato commissionato dall’Ue e seguito da “Life Primed, in sinergia con il comune di Ladispoli, il dipartimento di Biologia ambientale dell’università della Sapienza di Roma e l’Arsial. Altri finanziamenti invece verranno messi sul piatto per lo sbocco del delta Nestos in Grecia. Il piano “Life Primed” consentirà di preservare l’habitat naturale e di accrescerlo con nuove piante. In che modo? «Avverrà una rigenerazione degli alberi partendo dal seme – illustra il prospetto Filippo Moretti, delegato alle Aree Protette di Ladispoli – grazie ad un impianto situato tra Cerenova e Furbara. Parallelamente si procederà alla costruzione di una grande vasca di accumulo di acqua piovana che attraverso un sistema di drenaggio riuscirà a nutrire lecci e querce reinserite nel loro ecosistema. Ricordo che nei mesi scorsi sono stati già impiantati 40 nuovi lecci, nati dalla germinazione dei semi raccolti nel bosco. Possiamo dire che il nostro simbolo è in buone mani». La macchia mediterranea è stata colpita dalla malattia causata principalmente da condizioni di stress ambientale, come la siccità. Si sono create ampie radure all’interno dell’area verde. Fondamentali le attività scientifiche e divulgative sviluppate finora.

«Questi soldi – aggiunge Vito Cambria, coordinatore del progetto – coinvolgeranno Palo Laziale e la zona del sud est europeo. L’ecosistema costiera forestale è sotto crescente minaccia dei cambiamenti climatici condizionato soprattutto da una aridità crescente, e noi come dipartimento di Biologia ambientale della Sapienza abbiamo studiato e censito il deperimento da 20 anni degli alberi».