A Civitavecchia tutto esaurito per After Miss Julie

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foto di Noemi Ardesi

Dopo il successo della serie RAI La porta rossa,Gabriella Pession e Lino Guanciale, guidati da Giampiero Solari, approdano al Teatro Traiano mettendosi alla prova con l’opera di Patrick Marber, sceneggiatore già candidato all’Oscar 2005 per Closer,nell’ambito della stagione teatrale promossa da ATCL – Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio con il finanziamento del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Lazio e del Comune di Civitavecchia, il 5 gennaio ore 21 e il 6 gennaio ore 17, già tutto esaurito per entrambe le date.

After Miss Julie, scritta e diretta da Patrick Marber, è stata un’importante produzione della BBC nel 1995 e debutta nei cartelloni della stagione teatrale londinese nel 2003 riscuotendo nel corso degli anni sempre un grande successo di pubblico e di critica. After Miss Julie è una trasposizione moderna, drammatica e seduttiva del classico di Strindberg, costruita attorno alla figura di Miss Julie, nata e cresciuta in una famiglia dell’alta società inglese. Julie vuole fuggire dalla sua vita di agio ed ipocrisie; vittima dell’eredità della sua anacronistica posizione, è una outsider della nuova società europea. I rapporti tra classi, l’emancipazione femminile e la liberazione sessuale sono temi centrali dell’opera.

Note di regia di Giampiero Solari

Lo spettacolo è il primo allestimento italiano del testo di Patrick Marber, riscrittura del classico La signorina Giulia di August Strindberg. Fedele ai temi e alla trama originale, Marber ambienta la storia in Inghilterra nel 1945, alla fine del secondo conflitto mondiale, nella notte dei festeggiamenti per la vittoria laburista alle elezioni. In questa versione la notte è quella del 29 aprile del ’45 a Milano e i festeggiamenti sono quelli per la Liberazione dall’occupazione nazifascista: momento storico che apre un periodo carico di conflitti e trasformazioni che segneranno i costumi e la società italiana.

Le tensioni tra le classi sociali e il desiderio di autoderminazione delle donne sono i due motori della storia. La vicenda si svolge nella cucina di un’antica villa alle porte della città, uno spazio seminterrato dove la Signorina Giulia, giovane donna dell’alta società italiana, decide di abbandonarsi alla trasgressione.Spinta da uno spirito irrazionale di ribellione non affine ad una donna del tempo, nel corso della notte e in assenza del padre, mette in atto continue provocazioni per destabilizzare le persone che la circondano e i loro schemi sociali; in particolare Gianni, il giovane autista e capo della servitù sedotto in maniera ossessiva dalla Signorina Giulia che usa il suo ruolo da “padrona di casa”. Gianni finisce per ritrovarsi attanagliato da un groviglio di relazioni personali che mettono in discussione il legame con la cuoca Cristina, già sua promessa sposa.I conflitti, che si generano e alimentano in modo ossessivo durante tutta la vicenda, culminano con un finale crudo e violento: il sangue diventa realtà e tragico simbolo del dramma. I tre personaggi agiscono in questa cucina, che li avvolge in maniera realistica, come se affiorassero da una fotografia in bianco e nero portando sui costumi segni di colore che li aiutano a definirsi dentro lo spazio. Il tutto crea un’immagine che racconta un’epoca e una singolare storia emotiva, per tanti particolari ancora molto vicina a noi.