IN BATTELLO FLUVIALE DA PALIDORO A ROMA

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battello fluviale palidoro

UN SOGNO IN QUEI PRIMI DI APRILE DEL 1911.

Ph:Francesco Vizioli

Stretto di Messina, due mondi che la natura ha diviso ma che l’uomo vorrebbe unire da sempre: un ponte. Ci raccontano Strabone e Plinio il Vecchio che è stato realizzato già nel 251 a.C. dal console romano Lucio Cecilio Metello tra Messana e Regium Julium per il transito sul continente degli elefanti preda della guerra contro il cartaginese Asdrubale: un gran numero di botti legate a due a due con sopra tavole e terra. Come per tante opere del passato una mancata pianificazione della manutenzione (sic!) fa svanire nel nulla il lavoro realizzato. Dopo circa due millenni, con qualche ennesimo ritocco all’ultimo ennesimo progetto, sembra vicina la sua realizzazione. Come per il Ponte, si potrebbe pensare di riesumare dall’oblio altri progetti di opere strategiche per la “mobilità” sul nostro territorio. Ma quali, tra i tanti?

Ph: Francesco Vizioli

Traversando i pianori fuori Roma, tra Via della Muratella e Via di Ponte Galeria, leggo una targa, Via Pietro Caminada (Milano,1862-Roma,1923), mi si illumina la mente. Chi è costui se non … la rivoluzionaria soluzione per le comunicazioni attraverso le Alpi e, più prossimo al nostro territorio alsietino, per un canale navigabile da Palidoro a Roma. Semplici intuizioni le sue: l’acqua del mare non costa nulla, basta imbrigliarla, per una “mobilità sostenibile”.

L’ingegnere Caminada nel 1906, studia il principio degli acquedotti romani e di Leonardo da Vinci su conche fluviali per collegare due specchi d’acqua posti su livelli differenti e complicate cose del genere. In occasione dell’Esposizione Internazionale di Milano sul tema dei trasporti, presenta il modello del suo progetto di un canale che avrebbe  collegato Genova,  passando per Milano e il lago di Como, con il lago di Costanza (confine Germania-Svizzera) sfociando nel Reno, fino al Mar del Nord.

A  dicembre del 1907 il suo progetto arriva sulla prima pagina del Corriere della Sera e su diverse testate d’oltralpe. La fama del Caminada è tanta che viene ricevuto dal re Vittorio Emanuele III il quale assisterà ad una sua dimostrazione scientifica nel giardino dell’Accademia dei Lincei di Roma. Con il crescere del traffico ferroviario nel traforo del San Gottardo, l’interesse per il progetto del canale cala fino a dissolversi, quasi fosse in concorrenza con altri forti interessi.

Nel 1909 l’ing. Caminada è a Roma; la città, pur se attraversata dal Tevere, non ha un canale navigabile fino al mare. Con altri esperti, l’ingegnere progetta un porto sul mare di Palidoro, tra la tenuta Rospignosi e la tenuta Odescalchi, sui pochi resti di uno etrusco tra il fosso delle Pagliette e fosso Palidoro. L’opera comprende anche un collegamento fluviale fin dentro Roma, utilizzando proprio gli straordinari studi del Caminada. L’energia delle correnti,  lungo i canali di salita e discesa muoverebbe i battelli con poco utilizzo dei motori (Più green di così?). Il corposo e dettagliato progetto, finanziato da un consorzio di capitalisti francesi, viene presentato in commissione provinciale per gli approfondimenti di fattibilità, l’approvazione e il successivo invio al Parlamento. Si arriva al 1911 e il progetto è ancora in ballo tra  commissioni e varianti. In ultimo si è propensi a realizzare il porto di Palidoro ma non il canale navigabile; i passeggeri e merci sbarcati, invece di proseguire su battelli fino a Roma, proseguirebbero su una nuova strada ferrata che in qualche modo ricalca l’attuale tracciato Maccarese-San Pietro-Trastevere. Con i venti di guerra che cominciano a aleggiare in Europa e dintorni, anche questa opera strategica cade nell’oblio.

Non dispero; imprenditori lungimiranti potrebbero riprendere le antiche carte per farci sognare il risorgere  del porto di Palidoro con il suo canale e battelli per Roma. Basta che, col solo frusciare di belli e pesanti disegni di lunghi e approfonditi studi pari al peso di appetitosi finanziamenti, non si finisca nel fare solo un…buco nell’acqua.

di Francesco Vizioli