De Pascali: “Non c’è stata alcuna caccia alle streghe, come si è cercato nel tempo di far passare rispetto a chi sollevava dubbi sulla liceità dell’operazione; al contrario c’è stata evidentemente una mancanza di democrazia”.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio ha emesso la sentenza di “rifiuto” riguardante la registrazione dell’autoproclamata “Pro Loco di Aranova APS” all’Albo regionale delle Pro Loco.
L’associazione aveva presentato ricorso contro la decisione della Regione Lazio di negare la sua iscrizione. Il Tribunale, dopo un’attenta valutazione, ha deciso di rigettare il ricorso dell’associazione, sottolineando il mancato soddisfacimento dei requisiti normativi necessari per l’iscrizione.
Nel dettaglio, il Tar ha evidenziato: “…il principio di democraticità deve intendersi non solo in senso formale, ossia mediante la previsione dello stesso negli atti statutari, ma in senso sostanziale, attraverso sia la libera iscrizione dei richiedenti (salvo motivazione rafforzata in merito a ragioni ostative), sia ancora più a monte, attuando la piena trasparenza e il libero accesso agli atti statutari,. Fattispecie che, dalla lettura fatti allegati e degli atti depositati in giudizio, non possono dirsi rispettate…”
“Questa sentenza – afferma la consigliera comunale Francesca De Pascali (Crescere Insieme) – sottolinea l’importanza del rispetto delle normative regionali per le associazioni che cercano di ottenere riconoscimenti ufficiali e l’attenzione ai dettagli necessari nelle procedure amministrative.
Non c’è stata alcuna caccia alle streghe, come si è cercato nel tempo di far passare rispetto a chi sollevava dubbi sulla liceità dell’operazione; al contrario c’è stata evidentemente una mancanza di democrazia iniziale, che ha inficiato l’intera procedura”.
L’esito del caso ha anche portato alla condanna dell’associazione al pagamento delle spese legali.