GLI IMPEGNI PRESI E I PASSI INDIETRO DEL COMUNE DI CERVETERI.
Riceviamo e pubblichiamo
A Pomezia, nel marzo del 2022, un nutrito Comitato, composto da rappresentanti di realtà civiche e istituzionali di diversi Comuni italiani, ha promosso la stesura della “Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee”: la “Carta di Pomezia” che Cerveteri, presente tra i promotori, ha deciso di sottoscrivere con delibera di giunta del 18 novembre 2022, nr. 137.
I Comuni firmatari hanno assunto precisi impegni di “Tutela, Informazione, Educazione e Comunicazione del bene Duna Costiera Mediterranea”, riconoscendo “l’importanza strategica della DUNA come 1)elemento geomorfico in sé caratterizzante il paesaggio delle coste del Mediterraneo, 2)habitat per biocenosi e fitocenosi endemiche e spesso esclusive delle singole aree, 3)sistema di protezione dell’entroterra, di controllo dell’erosione costiera e di salvaguardia della qualità della spiaggia, nonché 4)elemento socialmente attrattivo per finalità educative, ludiche e sociali in senso stretto”.
Non ci risulta che il Comune di Ladispoli abbia firmato la Carta (e chi glielo fa fare?) ma, ci siamo detti, almeno Cerveteri, dopo gli spianamenti scellerati per il Jova Beach Party del 2019, finalmente riconosce l’importanza degli ecosistemi dunali! Un decisivo passo avanti…in teoria. In pratica, tra il dire e il fare rimane insuperato un vasto mare.
Riportiamo testualmente gli impegni assunti dai firmatari:
– Vietare la costruzione di qualsiasi manufatto stabile che possa incidere sull’equilibrio tra la duna e la spiaggia antistante
– Rimuovere i rifiuti inorganici manualmente, cercando di asportare meno sedimento possibile, usando quelli organici per una migliore difesa invernale dei litorali
– Realizzare sistemi d’accesso, prevalentemente in legno, sopraelevati rispetto alla quota del sistema dunale attraversato individuando punti di osservazione strategici
– Promuovere un turismo sostenibile, regolando l’accesso e contingentandone le attività
– Creare una cartellonistica informativa, educativa e motivazionale
– Organizzare percorsi ludico-didattici per le scuole e i fruitori dell’arenile
– Monitorare il sistema spiaggia – duna, vegetazione – fauna, con cadenza almeno stagionale
– Proteggere con sistemi naturali le specie di fauna e di flora a rischio, evitando l’introduzione di specie esotiche
– Adottare interventi di contrasto dell’erosione costiera a difesa degli arenili senza ricorrere alla realizzazione di opere rigide
– Realizzare, qualora necessari, interventi di ripascimento con sedimenti compatibili dal punto di vista granulometrico, cromatico e composizionale
– Promuovere interventi di recupero ambientale e rinaturazione usando ecotipi locali
– Istituire corsi di educazione e tutela ambientale e formare guide esperte sui sistemi dunali
I Sindaci, “consapevoli dell’importanza della presenza delle formazioni di duna costiera per l’ecosistema e la qualità della vita, si impegnano infine a garantire una corretta gestione delle risorse naturali e delle coste sabbiose utilizzando le metodologie indicate nelle Linee Guida del progetto LIFE REDUNE Restoration of dune habitats in Natura 2000 sites of the Veneto coast LIFE16 NAT/IT/000589 – La fruizione turistica sostenibile e la corretta gestione per la conservazione a lungo termine degli ecosistemi dunali”.
Non c’è ovviamente lo spazio per approfondire ciascuno di questi ambiziosi ma necessari impegni. Suggeriamo tuttavia uno spunto di riflessione per valutare un atteggiamento che, trascorso oltre un anno dalla firma, potremmo chiamare di “immobilismo”, se non addirittura di “arretramento”, nel lungo percorso verso agli obiettivi fissati.
Nel 2019, per ottenere parere favorevole nella Valutazione di Incidenza Ambientale della Regione Lazio al primo Jova Beach Party, il Comune di Cerveteri si era impegnato a “promuovere, dopo l’esecuzione del concerto, la ricostituzione delle formazioni di prato-duna a oggi presenti sulla superficie tra il Lungomare dei Navigatori Etruschi e la spiaggia anche mediante l’installazione di cordoli, staccionate o altri deterrenti al transito e alla sosta dei veicoli”.
E invece, non solo l’apposizione di una prima barriera di cordoli, dopo gli spianamenti del concerto, è stata completamente inutile, azzerata in poche settimane dai vandali, dall’incuria e dalle piogge, ma null’altro, né allora né oggi, è stato fatto nella direzione del ripristino. Anzi, proprio nel 2022, tre mesi dopo l’incontro di Pomezia, l’area ha ospitato il bis del devastante concerto di Jovanotti. La stessa area prato dunale era ed è attraversata da mezzi meccanizzati per la pulizia stagionale, anche pesanti, è ancora priva di cartelli informativi o prescrittivi, è sempre liberamente accessibile al transito e al parcheggio di qualsiasi mezzo, è stata recentemente e unilateralmente candidata dal sindaco ad ospitare un ennesimo Jova Beach Party ed è ufficialmente destinata ad essere sede di un futuro complesso di impianti sportivi/turistici/ricreativi.
È così, dunque, che si attua l’impegno alla “rinaturazione” regolato dalle Linee guida Life Redune per proteggere la costa dall’erosione? Cosa rappresenta veramente la Carta di Pomezia per gli amministratori di Cerveteri? il solito pretesto per una foto ricordo tanto “Green”?
Ricordiamo che lo “sviluppo sostenibile”, faro di ogni pubblica dichiarazione, impone di “soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere quelli della generazione futura”. E allora, che fine hanno fatto i buoni propositi e la presa di coscienza?
“Un lungo viaggio di mille miglia si comincia col muovere un piede” (Lao Tse). Purtroppo, nessuna meta si raggiunge se si fa solo il primo passo o se per ogni piccolo passo avanti se ne fanno due indietro.
Gruppo CiVAt
Cittadini Volontari e Attivisti per l’Ambiente
Cerveteri Ladispoli