Il comune etrusco prenota anche le gabbie per i cinghiali.
Cerveteri dice stop alle discariche e all’inciviltà dilagante. La classe politica installerà decine di fototrappole per individuare chi continua a insudiciare il territorio. Naturalmente non verranno rivelati i punti esatti, questo per scongiurare che i cronici “sporcaccioni” magari si spostino altrove e la facciano franca come fatto sempre finora. Ad annunciare l’azione di contrasto all’abbandono di rifiuti sul territorio, una piaga contro la quale cittadini, volontari e amministratori si battono ormai da tempo, senza purtroppo grandi successi, è stato il sindaco etrusco, ricordando che l’abbandono dei rifiuti è diventato un reato per tutti.
«Una modifica del testo unico ambientale – puntualizza Elena Gubetti – ha trasformato, dallo scorso 10 ottobre, l’abbandono e il deposito incontrollato di rifiuti da parte di un privato cittadino in illecito penale. Quello che prima era sanzionato in via amministrativa, come un divieto di sosta o un eccesso di velocità su strada, è diventato un reato. Adesso un privato che individuato quale autore di abbandoni di rifiuti verrà denunciato alla competente Procura e dovrà corrispondere entro trenta giorni dalla notifica, una cifra di 2mila e 500 euro, non rateizzabile, aumentata fino al doppio se si tratta di rifiuti pericolosi, come sono, ad esempio, i frigoriferi, i motori, i tubi al neon, rifiuti contenenti amianto». Molte zone sono off limits: via Doganale, l’area dello stadio Galli e soprattutto via Settevene Palo verso Bracciano.
Il Grande fratello. Maggiori controlli e l’installazione di una rete di videosorveglianza efficiente per prevenire furti ed episodi vandalici. Cittadini e comitati tornano a presentare le loro richieste per una Valcanneto più sicura. I ladri in queste settimane hanno concesso una tregua ma non è stato facile per gli abitanti l’ultimo anno. Incursioni nelle abitazioni, a volte solo tentate per fortuna, vandali pronti a scagliarsi contro le auto parcheggiate fino all’ultimo raid del 3 ottobre scorso quando in via Clementi, qualcuno di notte ha imboccato la stradina con un fucile scaricando 3 colpi contro una Volkswagen Polo. Un fatto grave, su cui ancora non è stata fatta luce da parte dei carabinieri. Avvertimento per il proprietario della macchina o bravata? Da quel momento i residenti e il comitato di zona, guidato dal presidente, Antonella Temperini, hanno chiesto la riattivazione delle telecamere out da parecchio tempo per sentirsi più protetti dalle istituzioni e, finalmente, il piano sembra essere a una svolta. Almeno come confermato dal sindaco. «Confermo che c’era in ballo un progetto di potenziamento di sistemi di videosorveglianza – risponde Gubetti – come Comune avevamo fatto richiesta dei fondi relativi al Pnrr ma non sono stati ancora destinati. A quel punto sono state stanziate risorse dal bilancio per un primo intervento di ampliamento. Credo che i lavori inizieranno a fine anno».
Cinghiali. Troppi sono liberi di scorazzare sul lungomare e nelle vie del centro abitato, ora ecco le gabbie per la cattura degli ungulati. Così come richiesto da mesi da associazioni, comitati di zona e abitanti. Il sindaco chiama però in causa anche gli altri colleghi del litorale nord alle prese con le stesse problematiche. «La questione cinghiali è complessa – ammette – c’è un iter che stiamo provando a sviluppare e vorremmo essere autorizzati dalla Regione Lazio, competente in materia in modo specifico, a posizionare delle gabbie per la cattura e per il trasferimento in habitat a loro più congeniali». Poi l’appello vero e proprio. «Se questo tipo di intervento verrà eseguito solo dal nostro comune e non anche quello di Ladispoli o di Santa Marinella, il rischio di ripartire da zero c’è. Il nostro piano è di portare al tavolo tutti i soggetti per un’azione condivisa e scongiurare che i cinghiali magari tornino». Il sindaco ladispolano però sostiene di non aver mai avuto alcuna richiesta ufficiale da Elena Gubetti. «Non mi ha mai telefonato per questa situazione che conosciamo bene anche noi, però almeno potrebbero contattarci. Hanno il mio numero. Siamo disponibili a collaborare», è la risposta di Alessandro Grando.