Arriva un’altra condanna per il processo di Daniele Nica, il ragazzo investito e ucciso a 16 anni sulla via Aurelia il 9 luglio del 2016. Oltre a Stefano R., l’investitore già condannato anni fa con rito abbreviato a 10 mesi e 20 giorni, è arrivata la sentenza di primo grado anche per l’amico di Daniele, Adam G., che arrivato lì con l’auto lo aveva lasciato sulla via Aurelia per poter poi raggiungere a piedi la discoteca dall’altra parte della carreggiata. I familiari della vittima, assistiti dagli avvocati Celestino e Alessandro Gnazi, sin dalle indagini preliminari del caso avevano sostenuto la corresponsabilità anche del conducente della Fiat Panda, dalla quale era appunto appena sceso Daniele, «per aver fermato il proprio veicolo in modo vietato e pericoloso, creando le condizioni per il tragico incidente». «Purtroppo la vita di Daniele è volata via e nulla potrà consolare i familiari – sostiene Celestino Gnazi – in questo momento un grande abbraccio va soprattutto alla madre. Era doveroso chiedere ed ottenere giustizia. Ringraziamo il giudice per lo scrupoloso approfondimento dibattimentale, che ha consentito una corretta ricostruzione dei fatti». Per la difesa hanno lavorato al caso Enza Intoccia e Mauro De Carolis. È molto probabile – come fatto sapere da Intoccia – che i due ricorreranno in appello per il loro assistito.