ROGHI E RIFIUTI ABBONDONATI. CERVETERI È UNA CITTÀ SOTTO SCACCO?
«Sono di Cerveteri, nato e cresciuto qui dove intendo rimanere fino all’ultimo dei miei giorni». Inizia così il racconto di R. V. giunto in redazione con un pensiero da condividere.
Vivo in campagna e mi sta a cuore la sorte di questo paese dalla gestione sempre più critica. Denuncio attraverso i social il problema dell’abbandono dei rifiuti e una situazione urgente è lo stato in cui versa via della Mortella, una strada limitrofa alla necropoli dove ci sono mucchi di immondizia ovunque. Essendo poco frequentata è meta di coloro che trovano la soluzione allo smaltimento dei rifiuti nell’abbandono sul territorio. Parliamo di una strada di campagna dove c’è un fosso che scorre e che straripa per l’abbondanza di canne e rifiuti presenti nell’acqua. Una minaccia per la sicurezza degli automobilisti, soprattutto per chi non lo sa. Più di una volta sono dovuti intervenire i vigili del fuoco in soccorso di chi è rimasto bloccato nel pantano o finito nel fosso. Mi preme ribadire l’importanza di segnalare ogni anomalia, criticità o pericolo.
Faccio un esempio, su via del Sasso, a forza di mandare e-mail pochi giorni fa hanno pulito il bordo strada e tagliato le canne. La risposta che sovente si riceve è che si tratta di una strada provinciale, non importa. Ho mandato la segnalazione via PEC alla polizia locale e all’ambiente, inviando anche le foto a supporto delle parole. C’è ancora un albero secco a rischio caduta lungo la via. Non mi arrendo e sono dispiaciuto del comportamento di chi immobile aspetta che succeda il peggio. Prevenire è meglio che curare eppure anche la sindaca sembra scordarlo, tempo addietro ha emesso un’ordinanza (ancora valida) dove si legge che ci sarà linea dura per i proprietari che non tengono puliti i terreni, ma tale ordinanza non viene applicata. Anche “che fino al 30 settembre non si possono accendere fuochi”. Come mai non la fanno rispettare?
Tale compito è di competenza dei vigili urbani, e qui subentra la seconda risposta scontata: sono poche unità in un territorio vasto. Una verità che pesa sulla qualità della vita dei cittadini e che sembra non voglia essere risolta. A tal proposito va detto inoltre che alle guardie ecozoofile hanno legato le mani, tutto deve passare per il comando dei vigili, una mole di lavoro impossibile da smaltire rapidamente. Prima le Guardie Ecozoofile che giravano per Cerveteri effettuavano il sopralluogo della discarica segnalata dal cittadino, facilitando le pratiche per effettuare la bonifica. Rimosse dall’incarico, rappresentavano invece una ricchezza per il territorio. Sarebbe interessante conoscere il motivo di tale scelta, a pensar male si fa presto e qualcuno azzarda l’idea che in fondo Cerveteri va bene così: via libera ai reati ambientali.
A chi è rivolto il tuo appello? Il primo responsabile della sicurezza e del benessere dei cittadini è il sindaco, rappresentante della prefettura sul territorio. Attualmente non legge neanche la posta certificata inviatagli con richiesta di appuntamento. Cerveteri è pur sempre una piccola comunità.
Non temi ripercussioni a seguito dei tuoi esposti? Esporsi crea situazioni antipatiche, a volte gli addetti ai lavori sono amici d’infanzia e si rischia di incrinare un rapporto non volendo sorvolare su questioni serie. Non posso chiudere gli occhi quando si compromette la salute delle persone e dell’ambiente. Non si può sempre dire “É vero ma che devo fare, così vanno le cose”. Non è più tempo di rimanere immobili di fronte alla distruzione di un territorio che era fantastico trasformato in una grande discarica.
Un dato su cui riflettere: nelle nostre campagne sono avvenuti numerosi incidenti, non solo per l’inadeguata velocità tenuta dai conducenti, anche le condizioni della strada sono determinanti. In via della Mondella a fine agosto è divampato un incendio (fuoco acceso per pulire): bruciarono cavi elettrici insieme alle canne. Divampato alle quattordici circa, poco dopo ha iniziato a piovere: acceso a vento che ha portato l’odore acre verso Manziana. Siamo tutti sotto scacco?
Gli esempi di mala gestione sono vari, le fototrappole tanto decantate avevano, se non dissuaso gli incivili, quantomeno ingrassato le casse comunali, qualcuno si è chiesto perché hanno cessato di funzionare?
Chi getta i rifiuti in strada? Gli svuota cantine abusivi, i turisti senza servizi, i proprietari di appartamenti affittati senza contratto. In pratica, chi non vuole presentare il documento di riconoscimento richiesto all’oasi ecologica per consegnare un rifiuto speciale, lo abbandona in strada. E nessuno lo vede.
In Italia funziona così: nel momento in cui avvisi di un pericolo la responsabilità in caso succeda qualcosa passa all’ente informato del fatto; quindi, sollecito i miei concittadini a scrivere, fotografare e non smettere di credere che una città diversa sia possibile.