Una capretta di pochi mesi è stata uccisa a calci in un agriturismo nei pressi di Anagni da diciottenni durante una festa di compleanno. Indignazione nel mondo animalista. ENPA e LAV si costituiranno parte civile.
Una capretta massacrata a calci da diciottenni durante una festa di compleanno in agriturismo è l’ennesima vittima di una violenza cieca. Il proprietario della struttura ha denunciato l’episodio ai carabinieri di Anagni. Il video dell’esecuzione pubblicato sui social e ripreso dalle testate giornalistiche, secondo l‘Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA), dimostra la totale incapacità di provare empatia e umanità, confermando ancora una volta la familiarità di molti giovani con la ferocia e la crudeltà. Il fatto che nel video all’esame della polizia giudiziaria siano chiaramente individuabili voci di altri ragazzi che incitano l’autore del gesto a continuare, richiede, a nostro parere – sostiene ENPA – una azione penale anche nei confronti dei presenti.
L’Ente, inoltre, chiederà che sia dichiarata la pericolosità sociale dei responsabili. La pericolosità di soggetti simili, che davanti all’innocenza di un cucciolo decidono di terrorizzarlo e di massacrarne il corpo, e l’entusiasmo che questo gesto deplorevole suscita in loro è lampante e spaventa terribilmente. Per questo gli assassini, perché è difficile definirli semplicemente “giovani” o “ragazzi”, dopo il crimine che hanno commesso, devono essere assicurati alla giustizia, sottolinea Bianca Boldrini, responsabile LAV Animali negli Allevamenti. Chiediamo a Carabinieri e Procura che le indagini in corso siano minuziose e portino a una condanna esemplare per un episodio tanto grave di violenza, prosegue.
Il reato di maltrattamento di animali, precisa la Lega Anti Vivisezione, è punibile con la reclusione fino a 18 mesi di carcere che, in questo caso, dovrà essere aumentata della metà per la morte dell’animale. Sono ancora troppi i reati di violenza su animali che rimangono impuniti: sono necessarie pene esemplari per chiunque maltratti o uccida questi esseri senzienti, sottolineano gli animalisti. Come ribadiamo da tempo, occorre potenziare la normativa sulla tutela penale degli animali con una legge più efficace e più severa per coloro che li maltrattano e uccidono, per contrastare ogni forma di violenza e di maltrattamento nei loro confronti. Si è trattato di “un gesto di pura, assoluta crudeltà, che merita di essere punito in proporzione alla gravità del fatto”, ha dichiarato l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente (LEIDAA) e dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e la tutela dell’ambiente. Questo genere di delitti sono l’espressione di pericolosità sociale – commenta l’Ufficio legale dell’Organizzazione Internazionale Protezione Animali (OIPA) – e auspichiamo una volta di più che il legislatore metta finalmente mano a una riforma del Codice penale che inasprisca le pene per questi reati. Axel Munthe, famoso medico svedese del 900, sosteneva che “uccidere per divertimento è la spaventosa caratteristica che distingue l’uomo dalle bestie”, e certo è difficile dargli torto.
Rubrica a cura di Barbara e Cristina Civinini
Colonia felina del castello di Santa Severa https://gliaristogatti.wordpress.com