“La narrazione popolare sul clima change riflette una pericolosa corruzione della scienza che minaccia l’economia mondiale e il benessere di miliardi di persone”
di Miriam Alborghetti
Si parte da un fenomeno esistente, un virus per esempio, e lo si gonfia a dismisura, fino a far sembrare una pulce un elefante, ed usarlo come una clava per terrorizzare, colpevolizzare, mettere in un angolo ed infine derubare dei suoi diritti fondamentali e dei suoi beni l’uomo della strada a favore di una élite, che di emergenza in emergenza diventa sempre più ricca, sempre più potente.
Così siamo passati, in un batter d’ali, dal Grande Circo Covid al Grande Circo climatico. Anche qui si parte da un dato di fatto: fa caldo. E su una premessa vera si costruisce un teorema, un castello di balle fondate su una comunicazione distorta, su grafici semitaroccati e su rilevamenti delle temperature truffaldine (del suolo invece che dell’aria!), su congetture false indimostrate (la Co2 di origine antropica sarebbe causa del surriscaldamento del pianeta). E guai a chi dissente, fosse anche uno scienziato di chiara fama internazionale, come nel caso di John F. Clauser, Nobel della fisica 2022, che è stato censurato dal FMI (il FMI è partner del WEF nonché forte sostenitore di una tassa sul carbonio entro il 2030) per aver osato confutare la tesi dell’emergenza climatica di origine antropica e aver sostenuto insieme a tanti altri scienziati che la Co2 è benefica per la vita del pianeta.
Il teorema è noto: il caldo è straordinario – nonostante i dati e statistiche dicano che sia nella norma, – la gente muore per il caldo (nonostante si muoia molto di più per il freddo, ma soprattutto per la povertà), e il colpevole dei cambiamenti climatici (che esistono da milioni di anni) sarebbe l’uomo. Non però le grandi multinazionali che elettrificano, non i colossi del web e l’iperdigitalizzazione idrovora ed energivora, non l’industria delle armi e nemmeno i magnati con i loro mega yacht, jet privati e mastodontiche dimore con consumi da far impallidire una metropoli, bensì la causa prima dell’afa estiva sarebbe l’uomo della strada, con la sua impronta di Co2, del sor Antonio con la sua pretesa di circolare con la sua panda a metano e di mangiare carne naturale invece che sintetica, la colpevole è zia Pinuccia, con la sua casetta in classe energetica F, con il suo brutto vizio di scaldarsi, lavarsi, cambiarsi le mutande e persino andare in vacanza invece che starsene rintanata nel suo buco di 60metri quadri di una periferia spettrale.
Eserciti di divulgatori scientifici più o meno competenti ancora una volta sono stati schierati per diffondere il Verbo al fine di rendere tollerabili nuove restrizioni e ulteriore impoverimento dei poveri cristi. Chi non è d’accordo anche stavolta viene bollato con l’etichetta infamante di “negazionista”, c’è persino chi, come il deputato Angelo Bonelli, – dall’alto del suo diploma di geometra – propone l’introduzione del reato di negazionismo climatico, e chi oltreoceano compila liste di proscrizione con la top ten dei negazionisti del clima. Insomma ci troviamo dinnanzi al solito immondo teatrino che abbiamo già visto all’opera durante la pandemia.
La posta in gioco è la stessa: la quarta rivoluzione industriale, una colossale operazione finanziaria che con la maschera del “bene comune” è impegnata nella trasformazione epocale delle democrazie in senso autoritario e tecno-totalitario passando attraverso la demolizione degli asset economici su cui si fonda il benessere dei ceti medi occidentali.
L’ambientalismo, che è una cosa seria, non ha niente a che vedere con tutto ciò. “La narrazione popolare sul clima change riflette una pericolosa corruzione della scienza che minaccia l’economia mondiale e il benessere di miliardi di persone. – ha detto Clauser – La fuorviante “scienza del clima” si è trasformata in una massiccia pseudoscienza choc. A sua volta la pseudoscienza è diventata capro espiatorio di un’ampia varietà di mali non correlati. È stata promossa da agenti di markeing aziendale altrettanto fuorvianti, da politici, giornalisti, aziende governative e ambientalisti. I processi chiave sono manipolati e amplificati di almeno 200 volte”.
Come scrive Franco Battaglia (ricercatore e professore universitario di chimica fisica) su La Verità: “Il riscaldamento antropico di globale ha solo la sua natura di essere la più colossale balla raccontata negli ultimi 30 anni”. “Come mai la bugia regge ancora?” si domanda Battaglia “La risposta è il denaro. Si tratta di trilioni di dollari coi quali, potete immaginare, si può comprare tanta gente: politici, giornalisti, scienziati. S’è creata così una faraonica bolla che è difficilissimo sgonfiare: chi di essa si nutre non intende mollare l’osso. Le azioni messe in atto per controllare la situazione sono molteplici, ma le più gettonate sono la macchina del fango e il silenziatore”.