Un vero medico, degno di questo nome, e pertanto fedele al giuramento di Ippocrate, ha il dovere di curare tutti, anche ladri e assassini. Durante i tre terribili anni Covid 19 ho assistito, per la prima volta, a comportanti osceni, spregevoli.
Attenersi alla regola “tachipirina e vigile attesa, aspettando il vaccino, senza prestare alcuna cura ai pazienti a domicilio va contro l’etica professionale, un corretto e sano rapporto professionale. Mettere al bando ogni altra forma di cura domiciliare (basata sui semplici, comuni e poco costosi farmaci tradizionali) da parte di virologi incompetenti per non dire di peggio è stato un atteggiamento crudele per chi moriva a casa o giungeva troppo tardi al Pronto Soccorso.
Chi era contrario a questa regola veniva sbeffeggiato, trattato di ciarlatano, vilmente offeso e “messo alla berlina”. Chi mi legge sin dall’inizio della pandemia, conosce bene come mi sono comportato: ho curato almeno 250 persone affette da Covid sintomatico febbrile a domicilio, guarendoli tutti, senza nemmeno un ricovero ospedaliero se visitati entro 5 giorni dall’inizio dei sintomi. Ho pagato di persona prendendomi due volte il Covid (anche nella forma più grave Delta, dove sono dovuto ricorrere, in una seconda fase, anche ai cortisonici) pur vaccinandomi altrettanto volte, solo per poter continuare a lavorare, prestare soccorso, utilizzando il mio schema terapeutico.
Non sono andato nel talk – show TV a “fare il buffone”, a farmi ridere dietro. Per ben 5 anni, agli inizi del secolo, sono stato ospite a Rai2 notte, senza alcuna retribuzione, assieme a medici di comprovata esperienza, nella trasmissione condotta dal compianto filosofo Gabriele La Porta. Certamente non sono state il solo in Italia a ricorrere alle terapie domiciliari (Amici, Stramezzi,Fraiese etc). Io però ho visitato tutti i pazienti nelle loro case, nel litorale nord romano. Colleghi che affermano di aver guarito più di 1000 malati Covid, credo che, nella stragrande maggioranza dei casi, lo abbiamo fatto solo per telefono.
a cura di Aldo Ercoli