IL CARCINOMA DELLA MAMMELLA

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carcinoma mammella

Anche se il carcinoma della mammella è la neoplasia più comune nelle donne uno screening di massa è in grado di ridurre in maniera notevole la mortalità per cancro.

calcinoma mammela
Dottor Professor
Aldo Ercoli

La mammografia (in due proiezioni) risulta essere lo strumento principale per scoprire i piccoli cancri della mammella in fase precoce: la prognosi è eccellente quando trattati. L’American Concer Society la consiglia in tutte le donne asintomatiche di età superiore ai 40 anni. Per coloro di età superiore ai 20 anni è consigliata una autopalpazione delle mammelle ogni mese ed una visita medica ogni 3 anni.

Quali sono i fattori di rischio più importanti?

Il sesso femminile; l’età avanzata la familiarità per carcinoma della mammella (specie se riguarda la madre o la nonna); i fattori endocrini (menarca precoce, menopausa tardiva, assenza di gravidanza, mancanza di allattamento, uso prolungato di estrogeni). Meno rilevanti, pur da prendere in considerazione, i fattori ambientali (obesità, alcol, assunzione di grassi).

Si stima che nel corso della vita il rischio di sviluppare un carcinoma della mammella sia nelle donne di 1 a 8 e che circa il 75% delle diagnosi viene fatto in età superiore o pari a 50 anni. Nelle donne di età inferiore a 40 anni si riscontra una percentuale inferiore al 5%. Solo occasionalmente il tumore colpisce il sesso maschile, con una frequenza inferiore all’1% rispetto alle donne.

I carcinomi non invasivi sono il DCIS (carcinoma duttale in sito) ed il LCIS (carcinoma lobulare in sito). Il primo determina una tumefazione palpabile ed è considerano un precursore diretto del cancro invasivo della mammella. Il secondo non determina invece una tumefazione palpabile e può essere considerato un marker generale di un successivo rischio di carcinoma, piuttosto che un precursore diretto della lesione tumorale.

Quali sono le caratteristiche cliniche?

Allo stadio precoce (stadio 0) non vi è sintomatologia. La diagnosi viene posta sulla di reperti anomali documentati dalla mammografia (specie microcalcificazioni sospette). Di certo i cancri mammari più grandi<< si presentano come una massa palpabile, una modificazione della grandezza o della forma della mammella; una retrazione del capezzolo di nuova insorgenza, una persistente alterazione della pelle come eritema (arrossamento), o una secrezione del capezzolo, specialmente se unilaterale, ematico o spontaneo>> (Kristine ed Alan Lake University Scool af Medicine. Baltimora, Maryland).
Riguardo alla secrezione del capezzolo deve essere spontaneo per essere significativo, duratura nel tempo e non legata all’allattamento. Le secrezione policrome (rosse, verdi e marroni), dense e viscose spesso bilaterali (sono in genere benigne), dovute all’ectasia dei dotti mammari. Anche le secrezioni sierose o sieroematiche del capezzolo possono essere dovute alla stessa causa (ectasie dei dotti mammari) o al papilloma intraduttale oppure ancora ad un carcinoma sottostante. In quest’ultimo caso, quello che più ci interessa, il rischio maggiore si ha quando la secrezione è monolaterale ( un solo capezzolo), sempre in premenopausa o in postmenopausa ed è presente una evidente massa tumorale all’esame obiettivo. Va detto che le secrezioni ematiche durante la gravidanza e l’allattamento non sono in genere dovute ad un cancro.Dal punto di vista sintomatologico purtroppo il cancro delle mammelle non provoca dolore.

Se non lo si individua con il passare del tempo da segno di se con le sue nefaste metastasi ossee (utile la scintigrafia ossea), epatiche (ecografia), polmonari (Rx torace). Più di rado (almeno rispetto al K polmonare) ho riscontrato metastasi encefaliche.La neoplasia mammaria necessità di una stadiazione (da Tx in cui il tumore non può essere valutato al M1, ossia metastasi a distanza). Importanti sono le dimensioni della neoplasia, l’estensione diretta alle parete toracica, la presenza di linfonodi metastatici regionali sia monolaterali mobili che fissi. Termino qui. Il trattamento non invasivo della mammella oppure invasivo (chirurgia, radioterapia, chemioterapia adiuvante) è di stretta competenza specialistica.