CERAMICA, “IL FOSSILE GUIDA”

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Rubrica I VASI PARLANTI di Ennio Tirabassi

Quella volta che…

Dopo aver recuperato, insieme alla Soprintendenza, un particolare sarcofago nella necropoli del Laghetto, situata alle spalle della Banditaccia, decidemmo con l’archeologa Maria Antonietta Rizzo, di intraprendere una campagna di scavo proprio lì, dietro la Banditaccia, recintata e riportata alla luce agli inizi del’ 900 dal Mengarelli e promosso a sito Unesco per la sua particolarità. Le tombe riproducono al loro interno le abitazioni degli Etruschi, dalla capanna all vera e propria casa.
Come vi dicevo, dopo il ritrovamento si intraprese una campagna di scavo, reperite tutte le maestranze: fotografo, assistente di scavo, disegnatore e restauratore, iniziano i sondaggi e lo scavo vero e proprio. Emergono manufatti di altissimo pregio: ambre, ori, suppellettili di ogni tipo. Ma quello che mi colpì fu l’espressione della Rizzo alla vista di un frammento di argilla apparentemente insignificante.
“Questo è il pezzo più importante che abbiamo recuperato?” Chiesi vedendo i suoi occhi illuminarsi. Avevo ragione, il frammento era importante in quanto parte di un reperto a decorazione (semicerchi penduli). Si tratta di una decorazione propria degli Eubei. Una testimonianza così antica, siamo intorno al nono/ottavo secolo a.C., della presenza del popolo greco che in Etruria ha vissuto e qui venne sepolto.
La ceramica è considerata il “fossile guida” per eccellenza, che data ogni situazione. Questo perché ogni oggetto cotto, incamera radiazioni che si porta dietro per secoli, dalla sua analisi si risale dunque alla data.

Immagine di copertina:disegno del Maestro Tirabassi