Contro lo sfruttamento del territorio: Ambyenta Lazio vorrebbe seppellire Civitavecchia sotto una montagna di rifiuti organici provenienti da tutta Italia.
Non è possibile pensare che un territorio che faticosamente si sta liberando dalle servitù energetiche fossili per immaginare un futuro di rinnovabili, posti di lavoro e ambiente salubre si veda calato dall’alto, senza che ce ne sia alcuna necessità, un mega biodigestore che tratta 120.000 ton/anno di rifiuti organici, quando il territorio ne produce solo 7.000.
Senza considerare l’ulteriore aggravio dell’inquinamento con il traffico aggiuntivo di oltre 70 camion al giorno e l’inevitabile produzione di CO2 e altri gas climalteranti, oramai causa acclarata dei tanti danni climatici.
Non è pensabile neanche accettare la riduzione della taglia, come qualcuno vorrebbe fare per venire incontro agli interessi degli amici degli amici: non cambia niente, è proprio il sistema che è sbagliato.
Noi non ci stiamo, non solo perché è un impianto calato dall’altro per sole ragioni speculative, ma perché esiste un’alternativa valida, efficiente, naturale, non inquinante, collaudata e in altre realtà già operativa.
Come oramai nostro costume contrapponiamo a impianti estranei alle esigenze del territorio, progetti idonei alle necessità dello stesso, studiati da tecnici del settore e realizzabili.
E’ quello di cui intendiamo discutere mercoledì 7 giugno alle ore 18,30 nella sede di Unione Popolare, via delle Case Nuove 3, con Francesco Girardi, ingegnere civile ambientale, pianificatore e progettista.
L’ing. Girardi è l’Amministratore Unico di ASA, la Municipalizzata del Comune di Tivoli, dove già da tempo sono operativi questi tipi di impianti, che fanno risparmiare sulla TARI e non inquinano; con lui illustreremo come sia possibile e virtuoso trattare i rifiuti organici con i piccoli impianti di compostaggio e rifletteremo su come far si che dalla nostra proposta, questo progetto diventi patrimonio e richiesta dell’intera collettività cittadina.
UNIONE POPOLARE CIVITAVECCHIA