SPECIE ITTICHE A RISCHIO NEL MEDITERRANEO

0
785
squali

MedReAct presenta la prima guida illustrata delle specie a rischio del Mare nostrum. Tra le più minacciate la cernia e l’anguilla, che rischiano di scomparire per sempre.

Squalo grigio – Guida MedReAct

Gli attivisti per la protezione del Mediterraneo, MedReAct, organizzazione indipendente nata nel 2014 per difendere i nostri mari dall’impatto della pesca indiscriminata, lanciano un grido d’allarme. Secondo una recente analisi del Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite (IPCC), più di 30 specie endemiche del Mediterraneo rischiano di estinguersi entro la fine del secolo, dicono gli attivisti che fanno rete con le comunità locali, il mondo scientifico e gli operatori del mare. Inoltre, MedReAct, Mediterrranean Recovery Action, ha selezionato 19 specie ittiche che, secondo la Lista rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), ricadono nelle 3 categorie per le quali è fortemente sconsigliato il consumo: “Pericolo Critico”, “Pericolo” e “Vulnerabile”, e che invece si trovano ancora sui banchi del pesce.

Diavolo di mare o manta

E’ paradossale che ancora si autorizzi la cattura e la vendita di specie selvatiche a rischio di estinzione, ha dichiarato Domitilla Senni, responsabile di MedReAct. Purtroppo chi acquista pesce molto spesso non sa di consumare una specie che potrebbe estinguersi definitivamente nei prossimi anni. Questa Guida può aiutare i consumatori a fare scelte più consapevoli e sostenibili quando riempiono il carrello della spesa”.

Tra le specie più a rischio ci sono l’anguilla, che negli ultimi 45 anni ha visto ridursi la sua popolazione del 95% ed è classificata in “pericolo critico” di estinzione e la cernia, i cui esemplari si sono ridotti del 50% in 34 anni ed è classificata in “ pericolo” di estinzione. Come ormai sappiamo, le risorse degli oceani non sono infinite e gli effetti della sovrapesca dall’inglese overfishing    hanno causato un danno significativo agli ecosistemi marini, che si somma a quello provocato dall’inquinamento e da altri impatti antropici.

squali
Cernia comune-Guida MedReAct

In particolare, il Mar Mediterraneo, custode di una straordinaria ricchezza, il 7,5% delle specie mondiali su una superficie pari a 0,32% degli oceani, a causa dello sfruttamento intensivo oggi è gravemente malato e i suoi equilibri ecologici così come il futuro stesso delle sue risorse sono a rischio, spiega la guida. “Con il 73% degli stock ittici sovrasfruttati, il 40% dei grandi predatori ormai estinti  e una costante perdita di biodiversità, il Mediterraneo ha conquistato il triste primato del mare più sovrasfruttato al mondo”.

Insomma, anche se la pesca rimane un’attività importante per le comunità costiere e i suoi prodotti costituiscono un ingrediente centrale della tradizione gastronomica mediterranea, le grandi sfide ambientali che ci troviamo di fronte affermano gli attivisti del mare impongono una maggiore consapevolezza sulle ricadute delle nostre scelte alimentari. Sfogliando l’accurata guida di MedReAct, dunque, si possono trovare tutti i candidati all’estinzione che ancora finiscono in tavola, come la cernia bruna, l’anguilla, il dentice comune, il nasello, il palombo punteggiato e stellato, la razza, l’aragosta mediterranea e persino grossi predatori come la verdesca, conosciuta anche come squalo azzurro.

Rubrica a cura di Barbara e Cristina Civinini

Colonia felina del castello di Santa Severa https://gliaristogatti.wordpress.com