BASTA CRIMINI CONTRO LA NATURA

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Il WWF Italia, partner del progetto SWiPE, finanziato dal programma LIFE, continua la sua lunga maratona in difesa della natura e degli animali con un dossier che non lascia dubbi. “L’estinzione è per sempre”!

I crimini contro la natura – denuncia il WWF nel suo ultimo dossier sul malaffare ambientale – sono la quarta attività criminale più redditizia al mondo, dopo traffico di droga, contraffazione e contrabbando di armi, con un giro d’affari pari a 280 miliardi di dollari l’anno e sono un settore criminale in crescita.

Un recente rapporto di TRAFFIC – l’organizzazione internazionale, creata nel 1976, anche con il contributo del WWF, per la conservazione della biodiversità e uno sviluppo sostenibile – afferma l’associazione del panda, mostra che l’Italia è uno dei primi nove paesi nel commercio di fauna selvatica. Siamo il secondo più grande riesportatore di prodotti a base di elefanti dopo il Regno Unito. Tra il 2015 e il 2020 – denuncia WWF– l’Italia è stata coinvolta in almeno 25 sequestri di avorio di peso superiore a 400 kg e nel 2022 le autorità italiane hanno sottoposto a sequestro numerosi manufatti in avorio e zanne detenuti da privati o commercializzati in violazione della normativa CITES, quella che disciplina il commercio di specie animali e vegetali protette.

Dossier WWF
Dossier WWF – In Italia tra il 2015 e il 2020 sono stati sequestrati 400 kg di avorio – Sito WWF.it

La pena prevista in Italia per il commercio di specie protette in violazione alle prescrizioni di legge, spiega il dossier, è l’arresto da sei mesi a due anni e l’ammenda da 15 mila a 150 mila euro, che può arrivare a 300 mila euro in caso di recidiva (art. 1, L. 150/1992). Tuttavia, l’uccisione e la cattura di specie selvatiche, la distruzione di habitat naturali e l’inquinamento continuano a essere al primo posto tra le minacce alla natura. Nel nostro Paese il 22% dei crimini contro l’ambiente riguarda proprio i danni contro la fauna protetta.

Ogni anno vengono uccisi 8 milioni di esemplari protetti e le aree critiche per il bracconaggio sono 27. Ma c’è di più. L’Italia è un crocevia fondamentale nel traffico di specie protette e, in generale, dei crimini contro la fauna selvatica. Nel mondo sono 7000 le specie a rischio di estinzione a causa del bracconaggio. Proprio per questo, molti progetti di conservazione in Asia, Africa e America meridionale prevedono la creazione di squadre anti-bracconaggio per contenere il fenomeno. Anche in Italia, il Nucleo di Guardie Volontarie WWF è attivo nelle aree dove ancora sono presenti questi fenomeni, come le Valli bresciane e alcune piccole isole tirreniche.

Da molti anni il WWF contrasta l’uccisione e la cattura di uccelli e mammiferi con veleno, lacci e reti, che è ancora diffusa, con campi di sorveglianza, come quelli sullo Stretto di Messina a tutela dei rapaci migratori. Il 99% delle specie in estinzione sono minacciate proprio dalle attività umane e, sebbene l’estinzione sia un processo naturale, oggi avviene a un ritmo di mille o diecimila volte più veloce.

Le condizioni che hanno condotto alla presenza delle varie specie viventi sulla Terra sono uniche e irripetibili e d’altra parte, come citava una campagna del WWF degli anni ’90: “L’estinzione è per sempre”! E dunque tutti dobbiamo contribuire all’inversione di rotta.

Rubrica a cura di Barbara e Cristina Civinini

Colonia felina del castello di Santa Severa https://gliaristogatti.wordpress.com