I PREDATORI DELLA PALUDE

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DAI CONCERTI DI JOVANOTTI AL DISTRIBUTORE DI BENZINA: ORA IL GLAMPING. IL SINDACO LADISPOLANO GRANDO ALL’ATTACCO: «UN ATTO SCONSIDERATO DELLA GIUNTA, CERVETERI CI RIPENSI. NON RESTEREMO FERMI»

 

Ph Pino D’Amico

Il concertone di Jovanotti, i falò in spiaggia, il circo, il distributore di benzina. Quante battaglie hanno combattuto in questi anni le associazioni e i comitati che vogliono salvare il bene forse più prezioso esistente sulla costa a nord di Roma: la Palude di Torre Flavia. Un ecosistema perfetto tra avifauna migratoria e flora minacciato, non si sa davvero perché, costantemente.

 

Ora anche dal progetto del comune di Cerveteri: i bungalow e i camper. Piano approvato in sede di giunta alla presenza di tutti: il sindaco Gubetti, gli assessori Battafarano, Luchetti, Gnazi, Ferri, Badini e Appetiti. È stato votato poco prima delle recenti feste, battezzato:

blitz di Pasqua

auto elettricheDagli ambientalisti che ora hanno deciso di fare fronte comune e non le hanno mandate a dire. «In questi giorni – scrivono i manifestanti – assistiamo ad un doppio attacco al territorio proprio in prossimità dell’oasi. Da una parte, infatti il Comune di Ladispoli sta approvando un progetto di edificazione a ridosso dell’area monumentale. Dall’altro, nel comune di Cerveteri, c’è il piano di realizzare un grande campeggio. In questo modo l’area di Torre Flavia si troverebbe stretta in una morsa che potrebbe avere conseguenze devastanti per il difficile equilibrio».

A sottoscrivere la battaglia

Scuolambiente Roma Nord
Salviamo il Paesaggio Litorale Roma Nord
Natura per tutti onlus
Comitato Rifiuti Zero Ladispoli
CO.RI.TA. (Comitato Rimboschimento città di Taranto)

«Come associazioni, in questi anni, a diverso titolo e con diverse specificità – aggiungono – ci siamo impegnati per promuovere, proteggere, far conoscere questo prezioso bene che rappresenta non solo uno scrigno di biodiversità ma che può e deve essere un’attrazione per un turismo integrato, sostenibile sia dal punto di vista naturalistico che sociale».

Eppure il cosiddetto “glamping” è stato sbandierato dal primo cittadino e anche dall’assessore all’Agricoltura Riccardo Ferri che ribadisce il proprio concetto: «Sono stati rispettati tutti i vincoli e in più ci sarebbe oltre un ettaro di distanza tra il futuro “glamping” e la palude. Capisco i timori degli ambientalisti ma qui semplicemente un privato ha presentato il progetto su quel terreno e la Giunta lo ha approvato. Saranno però altri organi a decidere. Ci sarà eventualmente la Conferenza dei servizi. Prima o poi la questione camper doveva essere regolamentata».

Residenti e associazioni domandano: «Perché proprio lì?». L’area più a rischio?
Questo, ad esempio, è un punto su cui prende posizione il sindaco di Ladispoli.
Alessandro Grando «Sono assolutamente contrario a questo progetto sconsiderato votato dal comune di Cerveteri – attacca il primo cittadino – che mette in serio pericolo la palude. Così come ero contrario al distributore di benzina e lo avevo detto a suo tempo. Ma con tante aree che ci sono a Cerveteri, proprio al confine con la riserva naturale? Inviterei l’amministrazione a fare molta attenzione e a pensarci bene prima di proseguire con questo iter. Potremmo non restare fermi».

Grando non le manda a dire alla giunta Gubetti e promette battaglia affiancando i comitati e risponde alla domanda delle edificazioni sulla costa di Ladispoli. «Le nostre strutture ricettive all’aria aperta – rassicura – sono assai lontane dalla palude. È una questione di buon senso, quello che non ha usato Cerveteri».

Ma chi c’è dietro al progetto dei bungalow?

torre FlaviaSfogliando la delibera, è la società “Pa.ma Srl”, con richiesta avanzata da Antonio Rocco Fionda, Gianfranco e Massimiliano Montini per un investimento decisamente importante in opere pubbliche in località Stallonara, in via Fontana Morella, perciò a ridosso della palude. Terreno che sarebbe di proprietà privata e quindi non dell’Arsial come ipotizzato in un primo momento.

Ma i pericoli non sono finiti per il sito di Torre Flavia che nel 2020 ha ottenuto il certificato Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) come spiaggia ecologica, imitata dal Cilento e dalle coste pugliesi e protetta persino dalla Comunità europea che come norma vieterebbe costruzioni al confine. Il rischio che possa andare avanti il progetto del distributore di benzina c’è.

I rappresentanti della medesima società Pa.Ma. avevano già presentato ricorso al Tar contro il provvedimento della Direzione Regionale Politiche Ambientali e Ciclo Rifiuti – Area Valutazione di Incidenza e Risorse Forestali della Regione Lazio, per via del parere negativo espresso sul progetto di realizzazione di un impianto di distribuzione di carburanti in via Fontana Morella (km 4+700) in località “Stallonara” nel comune di Cerveteri e a conferma dell’assessore Ferri avrebbe pensato alla riconversione a colonnine elettriche.

Perché accanirsi nello stesso punto se c’è già un parere negativo?
Cosa ne pensa Città Metropolitana, che dovrebbe avere a cuori le sorti della palude?

Molto mite la posizione del gestore dell’oasi. «Ci incontreremo con i rappresentanti comunali – afferma – affinché, se le cose si devono fare, si facciano nel migliore dei modi. È meglio un villaggio turistico eco sostenibile che un distributore di benzina. Vedremo di trovare un punto di incontro per le esigenze di tutti. Bisogna considerare che la palude e tutta l’area che la circonda è come un negozio di cristallo e deve essere tutelata. L’importante, ripeto, è che l’iter sia rispettoso dell’ambiente».

L’impressione è che stavolta chi ha a cuore le sorti dell’Oasi dovrà lottare con tutte le sue forze per evitare un disastro ambientale.