Diritti: “Essere umani, non merce”

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Il tempo libero è il momento in cui possiamo essere totalmente umani. 

La Francia è in subbuglio, sia per le proteste contro la riforma delle pensioni, che per altri temi sociali e ambientali. Contemporaneamente in Germania sta andando in scena il più grande sciopero dei trasporti degli ultimi trent’anni. Anche in Israele sono in corso grandi rivolte popolari che nei giorni scorsi hanno spinto il governo a sospendere la contestata riforma sulla giustizia. In Italia tutto tace: hanno diritto di mangiare solo i ricchi con l’aumento dei prezzi dei beni anche di prima necessità come il caffè, lo. zucchero, l’acqua per fermarci ad un solo esempio.

Temi come la difesa dell’acqua scuotono la Francia, oltre 250 i feriti durante gli scontri nella manifestazione organizzata dagli ecologisti giunti nel cantiere la settimana scorsa contro la costruzione di un grande bacino idrico nella regione agricola della Nuova Aquitania, nell’intento di fermare i lavori. Visto il clima di rivolta diffuso nel paese, le forze dell’ordine tentano di impedire –  in ogni modo possibile –  qualunque manifestazione di dissenso in difesa dei poteri. Secondo quanto riportato su Libération e France Tv Info, persino l’uso di armi da guerra per contenere i manifestanti. ” Mentre il Paese si solleva per difendere le  pensioni, noi contemporaneamente ci alziamo per difendere l’acqua” dichiarano gli organizzatori. – Sempre l’Indipendente titola “Francia in rivolta contro la riforma delle pensioni: la polizia carica e mena. Nonostante la polizia smentisca tale notizia, le immagini social mostrano arresti e violenza in strada.

Un clima di scontento soffia in Europa che muta davanti agli occhi bendati di cittadini italiani le cui proteste si fermano al liceo per un no alla carriera alias. Al piano nazionale di prevenzione vaccinale timidi gruppi di persone scrivono mail indirizzate a Giorgia Meloni per chiederne il ritiro.

« Ma la verità, è che non hanno capito perché siamo qui, Noi non difendiamo soltanto il diritto di godere di una pausa nella nostra esistenza. Ma soprattutto noi affermiamo che il tempo della vita è quello che conta di più, non soltanto quello considerato utile, perché dedicato a produrre.Il tempo non è soltanto quello vincolato e socialmente utile, il tempo del lavoro ma anche il tempo libero. Il tempo libero non è un momento di inattività, ma un tempo di cui noi possiamo disporre, quando possiamo decidere noi cosa fare: vivere, amare, anche non fare nulla, prenderci cura dei nostri cari, leggere poesie, dipingere, cantare, oziare.
Il tempo libero è il momento in cui possiamo essere totalmente umani. Ecco di cosa parliamo. E loro dicono: “bisogna lavorare di più”. Perché bisogna lavorare di più?La chiave dell’avvenire e del futuro non è produrre ancora di più. La questione non è produrre di più, ma produrre in maniera migliore, e per farlo dobbiamo lavorare meno!
La chiave di un futuro ecologico è lavorare meglio, dunque lavorare meno!

E lavorando meno la fatica potrà essere ripartita più equamente tra tutti. Noi vogliamo difendere il diritto di vivere in maniera piena e umana nel tempo libero, in un tempo auto-gestito. E loro cosa cercano di fare? Quello che fanno sempre, cioè tentare di trasformare ogni cosa vivente o inanimata, trasformare tutto in merce. Mercificare la nostra esistenza, come con la sanità, come con l’istruzione. Erodere e quantificare tutto. E questo grande respiro che sentiamo qui in strada oggi, da tutta questa magnifica gente radunata qui per diverse ragioni, grida l’unica verità, abbasso la morte!» Estratto del discorso in strada di Jean-Luc Mélenchon, di Nouvelle Union popolare ècologique et sociale. Francia.