Secondo le organizzazioni animaliste, sì. E per questo si mobilitano LAV e LNDC, che hanno lanciato anche due petizioni online. Sabato 15 aprile manifestazione nazionale nella Capitale contro “caccia selvaggia” organizzata da Alleanza Animalista. Corteo da piazza della Repubblica a San Giovanni.
In soli 15 giorni la Lega Anti Vivi Sezione (LAV) ha già raccolto oltre 25 mila firme per la petizione che chiede a Governo e Regioni di non attuare i piani previsti dall’emendamento “caccia selvaggia”.
La firma servirà anche a chiedere a Prefetti e Sindaci di istituire zone a divieto di caccia in tutte le città per garantire la sicurezza dei cittadini. Si tratta di fronteggiare una vera emergenza – afferma LAV – perché la nuova legge consente di cacciare tutto l’anno, uccidere ogni specie selvatica e sparare anche in città e nei parchi.
I dati dell’Associazione Vittime della Caccia per la stagione 2021/2022 – spiega la Lega Nazionale per la Difesa del Cane (LNDC Animal Protection) – attestano un numero di oltre 20 morti e oltre 60 feriti a causa dell’attività venatoria. Insomma, prevedere la possibilità di cacciare in città, in parchi e riserve naturali, è pericoloso anche per le persone. Questa nuova norma – spiegano gli associati – non riguarda solo i cinghiali, come vuole sostenere qualcuno: tutte le specie cacciabili sono a rischio di abbattimento, tutto l’anno e persino nelle aree protette o urbane. In sostanza, afferma LNDC, si stanno demolendo i capisaldi della nostra legislazione ambientale: la legge 157/92, “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio” e la “Legge quadro sulle aree protette”, la 394/91. Ma non è tutto. Il Governo si appresta a varare, entro il 1° maggio, un Piano quinquennale straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica – sostiene LAV – ancora una volta da realizzare con il piombo dei fucili da caccia, pure nelle città, trasferendo anche le competenze sulla fauna selvatica dal Ministero dell’Ambiente a quello dell’Agricoltura. Gli animali selvatici di fatto, rimarca l’organizzazione, non sono più considerati parte essenziale dell’ambiente e della biodiversità, tutelata anche ai sensi della Costituzione, ma declassati a elemento da gestire esclusivamente in funzione della massima redditività del comparto agricolo-allevatoriale.
Anche nell’ultimo fine settimana prima di Pasqua, sarà possibile firmare in piazza la petizione della LAV contro la caccia e acquistare deliziose uova pasquali al cioccolato extra fondente vegan, oppure al “latte di riso”, realizzate da Altromercato, organizzazione equo solidale. E sabato 15 aprile gli attivisti si ritroveranno in piazza, a Roma, per la manifestazione nazionale contro “caccia selvaggia” organizzata da Alleanza Animalista, che nasce dall’unione di persone, gruppi e associazioni, motivati dall’intento comune di tutelare la #dignità e l’esistenza di coloro che nel nostro Ordinamento Giuridico sono gli ultimi.
Il corteo pacifico si dovrebbe svolgere da piazza della Repubblica a San Giovanni. L’appuntamento, salvo inconvenienti, è fissato per le 14.
La petizione LAV: https://www.lav.it/nocaccia
La petizione LNDC Animal Protection: https://lndcanimalprotection.org/petizione/siamotuttisottotiro/
Rubrica a cura di Barbara e Cristina Civinini
Colonia felina del castello di Santa Severa https://gliaristogatti.wordpress.com