Resoconto di una docente-mamma della partita Nazionale Rugby all’Olimpico.
Fra le molteplici opportunità che la nostra scuola offre, grazie alla donazione di biglietti gratuiti alle famiglie degli studenti, quella di assistere a delle partite di rugby della nostra nazionale nel torneo “6 Nazioni” è stata molto apprezzata da tutti i partecipanti.
Gli Azzurri della nazionale di rugby hanno partecipato, quest’anno, alla ventiquattresima edizione del torneo annuale tra Francia, Galles, Inghilterra, Irlanda e Scozia. I nostri giocatori hanno fatto il loro esordio domenica 5 febbraio allo stadio Olimpico di Roma contro i campioni in carica della Francia, il 25 febbraio la Nazionale italiana si è scontrata con l’Irlanda, mentre l’11 marzo con il Galles. Il rugby è uno sport di squadra giocato prevalentemente con le mani. Vedendo le partite ci si rende conto che tra i giocatori di entrambe le squadre sono presenti il rispetto, la lealtà e la fiducia. Nonostante ci sia molto scontro fisico, non c’è violenza, ma una grande sportività che unisce i giocatori. Rispetto, lealtà e fiducia verso l’avversario sono sempre presenti sia durante che dopo la fine della gara. Malgrado tutte le partite siano state perse dalla nostra Nazionale, è stato piacevole ma soprattutto educativo per bambini e adulti avvicinarsi a questo sport.
A Roma, all’arrivo, prima di entrare nello stadio per assistere alle partite, per rendere piacevole l’attesa, c’è sempre stato un gradito e simpatico intrattenimento con dei giochi, a cui hanno potuto partecipare le tifoserie delle due squadre, tutti insieme, senza distinzione di colore, come se tutti facessero parte della stessa comunità, la differenza era esclusivamente nell’ascoltare il suono di lingue diverse. Uno spettacolo stupendo è stato offerto in occasione della partita contro il Galles, quando i paracadutisti del Reparto Attività Sportive della brigata “Folgore” hanno fatto ammirare emozionando tutti un tricolore nel cielo di 150 metri insieme ad una palla ovale, portati poi sul campo da gioco accompagnati da una fanfara della brigata “Garibaldi”, prima degli inni nazionali con la Banda dell’Esercito, cantati insieme da entrambe le tifoserie. È da precisare che tutti i partecipanti ai vari giochi di prepartita, anche i perdenti, ottenevano alla fine in regalo un gadget.
Ma la parte più significativa si è verificata nel momento in cui, con grande civiltà, tutti i tifosi si sono ritrovati straordinariamente seduti e mescolati tutti insieme, a tifare ognuno per la propria nazionale, ma ad applaudire le azioni brillanti dei giocatori, di qualunque squadra fossero. È stato questo un momento di socialità importante, vissuto da tutti con entusiasmo e gioia, ma soprattutto con tranquillità, visto che erano presenti anche intere famiglie. Lo sport è stato goduto in maniera sana, come dovrebbe realmente essere, per cui augurarsi che sia sempre così, non è un sogno irrealizzabile. Tre diverse belle giornate nelle quali l’Italia ha sempre perso, ma anche una vera e bella lezione di vita che ha dimostrato che lo sport, quello vero in cui ci si misura e ci si diverte, esiste veramente.
Rosella Prochilo