NEOMAMME

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Ogni donna è unica.

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Dottoressa Anna Maria Rita Masin
Psicologa – Psicoterapeuta

“…ho deciso di partorire in un piccolo ospedale della provincia. Ricordo che un giorno, non so ero forse in 5-6 mesi, sono andata da sola a visitare il reparto dove avrei dovuto partorire. Le mie colleghe mi avevano detto di andarci accompagnata ma, io, ho voluto fare da sola. Ricordo che la caposala mi ha accolta in modo amichevole, mi ha presentato l’ostetrica di turno e insieme abbiamo fatto il giro del piccolo reparto. Ad un certo punto, dopo aver visto un’ennesima (per me!) donna che stava facendo il monitoraggio, ho iniziato a singhiozzare. Non so perchè, Dottoressa, ma mi è venuto così, spontaneo, piangevo non per paura, ma piangevo. All’inizio mi sono quasi nascosta ma loro mi hanno visto, mi hanno fatto sedere, mi hanno coccolato. È lì che avrei dovuto capire che iniziava la mia fragilità”. Questo è l’inizio di un racconto di una neomamma di 10 anni fa.

“La gravidanza è stato un bel periodo, facevo quello che volevo. Un giorno ho detto ad una signora (per me esperta) che probabilmente avrei partorito con il cesareo, ho notato in lei un cenno nel viso quasi di disapprovazione, come se fosse necessario partorire naturalmente. Dottoressa, mi sono sentita in colpa…ma non potevo partorire naturalmente perché la bambina era in posizione ma troppo alta!”.

La signora sembrava volersi giustificare e richiedere rassicurazioni e il suo tono di voce si stava alzando come per convincermi che stava dicendo la verità.

“Tranquilla, i bambini nascono anche con il cesareo, non è un problema”. Descrive il dolore delle contrazioni, la paura e, infine, la stanchezza “mi faccia partorire! la prego non ce la faccio più” ricorda di avere detto, dopo ore di travaglio, al ginecologo che la seguiva e all’equipe. L’ultima contrazione “dolorosissima! non ricordo di avere avuto un dolore così forte! Ho urlato tenendo il viso contro il cuscino, ma il ginecologo mi ha sentito e il suo sguardo era comprensivo!”. Era abituata risolversi da sola ogni dolore.

“Quando è nata e l’hanno portata a fare tutto ciò che fanno con un neonato, ci siamo guardate negli occhi e ho pianto. Dottoressa, era lei quella che mi dava calci a destra e a sinistra e che mi faceva dormire come lei decideva!”.

Piange nel ricordare questo primo momento. “La notte del cesareo mia mamma è rimasta con me. Io dormivo, ero stremata nonostante il cesareo. Pensi Lei chi partorisce naturalmente! Me l’hanno portata qualche ora dopo la nascita: aveva due occhi enormi e un viso piccolo! Mi hanno aiutata ad attaccarla ma subito non ci riusciva, ma mi hanno aiutato. Quando ha iniziato a succhiare il latte ho sentito un grandissimo dolore al seno, un altro dolore e nei giorni successivi mi sono venute le ragadi, doloreee! Quando la portavano perché l’allattassi, giuro Dottoressa, non volevo che arrivassero mai quei momenti e mi sentivo in colpa, pensavo di essere una cattiva madre”.

Piange…“alla dimissione un ginecologo mi ha chiesto se sarei stata sola e ho risposto che oltre a mio marito, con me c’era mia mamma. Non avrei potuto fare nulla senza di lei. Prima di lasciare l’ospedale ho pianto, pensavo che non sarei riuscita a farcela”.

“L’ho allattata per un mese poi ho avuto un gravissimo ingorgo e ho dovuto interrompere. Sensi di colpa a non finire perché “l’allattamento al seno è importantissimo e rinsalda il legame tra neonato e madre” così dicono, Dottoressa”. Questa è una breve testimonianza di una donna che ha avuto il suo primo figlio tanti anni fa…le neomamme devono essere ascoltate, aiutate ed incoraggiate. Ogni donna è unica.

Dottoressa Anna Maria Rita Masin
Psicologa – Psicoterapeuta Psicologa Giuridico-Forense
Cell. 338/3440405

www.psicoterapeutamasin.it
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Roma – via dei Camillis, 8 (metro Cornelia)