Gli ostacoli di una fredda burocrazia alla genuina tutela del bene pubblico.
Riceviamo e pubblichiamo
La prima passeggiata ecologica del 2023 si è conclusa diversamente dalle nostre aspettative, ma abbiamo comunque fatto tesoro dell’esperienza acquisita anche in questa occasione. Infatti, nonostante il nostro appello a partecipare sia stato accolto positivamente da una cerchia eterogenea di cittadini, alcune personalità del panorama cerite hanno voluto ostacolare il nostro operato allertando la polizia municipale, la quale ci ha ufficialmente negato il permesso a procedere a causa della nostra presunta imperfetta aderenza alle regole stabilite per le attività aperte sul territorio comunale.
Non vogliamo accusare le forze dell’ordine che hanno avuto solo l’estrema premura di attenersi ai vincoli e alle norme stabilite da questa amministrazione: un regolamento comunale che risulta fumoso e lacunoso, in questi ambiti, e la cui conformità al TUEL ed alle fonti del diritto di rango superiore è ancora da verificare, senza contare che la nostra passeggiata ecologica era incentrata soprattutto sulla condivisione di pareri tra cittadini partecipi della cosa pubblica ed una ispezione ecologica del nostro territorio, lungi quindi dal voler attuare illecite attività di accattonaggio e ben consapevoli delle modalità di raccolta e conferimento dei rifiuti, essendo molti di noi responsabili cittadini con anni di esperienza in associazioni civiche ed ambientali.
Faremo comunque tesoro delle loro indicazioni sulle procedure da adottare, al fine di evitare futuri conflitti e ostacoli nelle prossime occasioni; tra le opzioni a noi suggerite, quella di loro preferenza risulta basata sulla pre-segnalazione dell’evento al Comune per essere poi accompagnati, durante il tragitto, dagli operatori della azienda ecologica incaricata dal Comune, al fine di lasciare a questi ultimi un ruolo di supervisore e certificatore diretto degli eventuali rifiuti riciclabili raccolti durante la passeggiata. Perché secondo l’attuale regolamento comunale, avremmo dovuto farci accompagnare e supervisionare dagli operatori ecologici del Comune, con spesa suppletiva a carico del contribuente, violando così i principi di economicità e sussidiarietà, artt. 97 e 118 della Costituzione, alla base del diritto amministrativo!
Dobbiamo inoltre sottolineare la severità con cui la polizia municipale ci ha richiamati, preferendo accantonare il principio di fiducia tra autorità e cittadini e l’interesse e cura del bene pubblico, probabilmente per assecondare le richieste di soggetti della rappresentanza politica locale. Costoro piuttosto che apprezzare l’iniziativa ed offrire il loro contributo al nostro gratuito e disinteressato progetto, hanno preferito esternare disappunto, come già in altre occasioni, essendo abituati a sgomitare maldestramente nei meandri della cosa pubblica per accrescere la loro visibilità, ma senza proporre reali risorse o promuovere progetti nel vero interesse di tutti i cittadini cervetrani. Sappia inoltre codesta amministrazione che ogni cittadino, senza spesa, può ricorrere alla Corte dei Conti affinché valuti se una norma stabilita da una amministrazione non è conforme alle leggi, alla Costituzione, alle fonti del diritto comunitarie e comporta ingiustificati aggravi di spesa nella gestione della cosa pubblica.
Alla fine di questa esperienza, abbiamo sinceramente apprezzato la vicinanza e l’interesse di molti cittadini: anzitutto, note personalità locali che amano Cerveteri e sarebbero state disposte anche a mettere in atto una disobbedienza civile per realizzare un’azione effettiva di cura del territorio; inoltre, persone oneste e responsabili, desiderose di dedicare tempo ed energie per la salvaguardia del decoro e dell’ambiente; ed infine alcuni affezionati consiglieri comunali, che hanno voluto difendere la dignità del nostro operato schierandosi apertamente dalla nostra parte. A tutte queste persone indirizziamo i nostri ringraziamenti.
A tutti rinnoviamo il nostro appello a unirsi a noi per il prossimo appuntamento.
Uniti per Cerveteri